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Dal torneo della “parrocchia” al Mondiale: la favola di Walid Cheddira

Non aveva mai debuttato in Serie A, ma farlo al Mondiale è stato sicuramente un sogno. Forse mai nemmeno veramente cullato così tanto. Perché Walid Cheddira è nato in Italia, a Loreto, in provincia d’Ancona. Nella città della Santa Casa è cresciuto con i suoi genitori, entrambi marocchini, con la passione del calcio come primo punto di riferimento. 

Ora però è arrivato anche il momento della Serie A a Frosinone, via Napoli.


Le origini nelle Marche

Papà Aziz aveva giocato, ma solo nelle serie minori marocchine prima di stabilirsi nelle Marche. La regione scelta dopo un viaggio in Italia, dove voleva tornare. Trovò lavoro in poco tempo e dopo poco anche la mamma di Walid lo raggiunse. Nasce così la storia loretana di Walid.

Cheddira ha iniziato a giocare proprio nelle giovanili del Loreto, prima di andare alla Sangiustese, dove venne notato dal Parma che lo prese ma non lo fece mai esordire in campionato. Un cammino che lo ha portato a Bari dove ha ottenuto la promozione dalla Serie C alla B lo scorso anno e dove ha segnato con continuità nella parte iniziale del campionato, tanto da meritarsi la chiamata del Ct Regragui. 


 

Il torneo della “parocchia”

Ma prima di spiccare il volo, Walid giocava anche e soprattutto per passione. Nell’estate del 2020 con i suoi amici loretani, mai lasciati e da cui torna appena può, giocò uno dei più noti tornei parrocchiali di calcio a 5 di Ancona. Tra le squadre partecipanti si era sparsa la voce che ci fosse un giocatore di proprietà  del Parma e che aveva giocato in Serie D e C. L’identikit di chi fosse quel ragazzo di 22 anni è emersa solo (parecchio) tempo dopo. Un predestinato, sicuramente.

Un torneo dominato, si potrà pensare. Chi ci giocò contro racconta di un calciatore molto più strutturato e tecnico della media, ma veniva contrastato soprattutto con la voglia di fare bella figura. Walid in quel torneo si fermò in semifinale. In una partita in cui fu proprio protagonista, ma in negativo. La sua squadra, dopo essere stata in vantaggio 3-0 a fine primo tempo, perse 4-3 ai supplementari con Cheddira che si fece parare – da un giocatore di movimento, prestato alla porta – il tiro libero del pareggio che sarebbe valso la vittoria all’ultimo minuto. Partecipò anche l’anno dopo con un totale di 5 presenze e 7 gol in due anni.

Statistiche di calcetti tra amici, prima di cominciare a contare i gol veri e le soddisfazioni da protagonista. Una storia di amicizie alla base di un sogno e il suo coronamento, senza mai scordare le origini.

Redazione

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