19 anni. Da tanto tempo manca la Serie A a Venezia. Diciannove, lunghi, anni da quella stagione iniziata con Cesare Prandelli in panchina e conclusa con la retrocessione sotto la guida di Alfredo Magni, terzo allenatore del campionato. L’inizio di un lento declino per il Venezia, una città che è abituata a cadere e rialzarsi. Nella vita, come nel calcio: tre fallimenti nel giro di pochi anni non hanno fermato la risalita.
La parabola discendente del Venezia inizia nel 2002 quando Maurizio Zamparini decide di acquistare il Palermo da Franco Sensi. In quella estate va in scena una delle storie di calciomercato più famose della storia: il passaggio di dodici giocatori, più l’allenatore Glerean, dal Venezia al Palermo. Il “travaso” di Zamparini.
Un pullman noleggiato dai rosanero salì a Pergine Valsugana dove era in ritiro il Venezia e imbarcò il portiere Rossi, i difensori Bilica, Conteh e Modesto, i centrocampisti Lai, Marasco, Morrone, Ongfiang, Santana e Soligo (che poi venne riprestato al Venezia), gli attaccanti Di Napoli e Maniero. Il mezzo percorse i 119 chilometri che dividevano la sede del ritiro veneziano con Longarone, dove in ritiro c’era il Palermo. A questi si aggiunsero qualche giorno dopo anche Budan e Ciullo: tanti saluti al Venezia, allenato da Bellotto, che rimase con una manciata di ragazzini.
Il Palermo cresce, il Venezia fallisce. È il 2005 quando il club, passato nelle mani di Franco Dal Cin e già in condizioni traballanti, viene dichiarato fallita. Il Venezia assume tre denominazioni diverse in dieci anni: prima la Società Sportiva Calcio Venezia S.p.a, poi la Foot Ball Club Unione Venezia S.r.l e, infine, Venezia Football Club SSD.
Il Venezia attuale riparte nel 2015 grazie a Joe Tacopina. Dalla D alla B in due anni con l’aiuto di una figura esperta come Giorgio Perinetti che, nel secondo anno, sceglie Pippo Inzaghi in panchina, colui che riporta Venezia in Serie B. A febbraio 2020 il nuovo cambio ai vertici societari: Tacopina cede il 100% delle quote alla VFC Newco 2020 LLC di Duncan Niederauer. Due anni dove il Venezia si è trasformato anche in un trampolino di lancio per gli allenatori.
Prima Alessio Dionisi, che oggi ha portato l’Empoli in Serie A, e adesso Paolo Zanetti, nel mirino di diversi club della massima serie. Quella Serie A che potrebbe conquistare sul campo nella finale play-off contro il Cittadella. La speranza del Venezia è che questo cerchio lungo diciannove anni possa chiudersi, lasciando alle spalle quanto accaduto.
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