Mihajlovic e quelle frizioni con Cairo: voleva Vida “a tutti i costi”

“Lo voglio a tutti i costi”: quando si impunta, Sinisa Mihajlovic non lo schiodi più. Lo sa bene il presidente del Torino, Urbano Cairo, che, nel gennaio 2017 ha rifiutato di chiudere un acquisto fortemente voluto dall’allora allenatore granata.
“Nella campagna di mercato invernale, Sinisa si era fissato con un giocatore in particolare”, racconta Cairo stesso, intervistato in coppia con il tecnico serbo al Festival dello Sport. “Gli dicevo che quel calciatore non ci avrebbe fatto fare il salto di qualità: non era neppure giovane, ma costava tanto”.

Vida, pomo della discordia
Viene quindi da chiedersi: chi era l’oggetto del contendere? Domagoj Vida, difensore centrale croato classe ’89, al tempo colonna portante della Dinamo Kiev. Oggi al Besiktas, Vida era reduce da stagioni di alto livello: ventisettenne, stava vivendo l’apice della sua carriera e Miha era deciso a prenderlo per farne un titolare.
Ma il costo troppo alto, in relazione all’età, ha fatto saltare i piani dell’allenatore: alla fine un difensore è arrivato, sì. Non Vida, bensì il più economico Carlao, che a Torino non è stato nulla più che una meteora: pagato 500 mila euro dall’Apoel Nicosia, ha disputato 4 presenze in granata per poi essere rispedito al mittente in prestito biennale e, infine, lasciato partire a zero.

L’Europa sfiorata
Senza Vida, il Torino ha chiuso la stagione al nono posto: un buon risultato, ma, per pochi punti, i granata non si sono qualificati per l’Europa League, tanto sognata e infine solo sfiorata: “Mancava quel giocatore là”, scherza Miha tra gli applausi del pubblico. Pungente, ironico. E sempre convinto delle proprie idee: guai a non dargli ascolto.