Aprite Google, cercate Xhaka. Non gioca contro l’Italia (e il caso legato al Covid è abbastanza clamoroso), ma l’Italia ha potuto sfiorarla eccome. E lo sappiamo. Lo sa anche Google: Xhaka Roma, tra i suggerimenti. Bene. Sembrava vicino, si è allontanato a poco a poco. Ma cosa è successo davvero? Le cifre emergono. Ed erano importanti.
Partiamo dall’offerta della Roma: 15 milioni di euro, bonus inclusi. Formalizzata solo quando Mourinho si era sincerato con il giocatore: “Vuoi venire, vero?”. “E me lo chiede, mister?”. Era il profilo ideale, per il portoghese: muscolare, di esperienza. Avrebbe dato molto alla linea mediana giallorossa. Il prezzo, poi, sembrava congruo.
Mourinho da tempo sapeva che la prima richiesta dell’Arsenal era proprio di 15 milioni. Poi, però, qualcosa è cambiato. Durante l’estate, i Gunners hanno cambiato valutazione: 25 milioni secchi. Poco trattabili. La Roma non ha mai rilanciato, l’Arsenal era disposto a scendere fino a 17,5 milioni, ma la distanza era rimasta.
Ma perché non la proposta non è mai stata cambiata? Perché l’infortunio di Spinazzola ha spinto la Roma a investire subito, e tanto, per Matias Vina. Serviva un esterno, anche lui era nel mirino da tempo, e non si poteva più aspettare. “Magari fra qualche settimana ne riparliamo”, aveva detto la dirigenza giallorossa, con l’Arsenal che allora, in quel momento di standby, si era fatto avanti proponendo il prolungamento del contratto e l’aumento dell’ingaggio. E allora, non se n’è più fatto nulla.
Non gioca in nazionale contro l’Italia, non gioca in Italia. Un capitolo che non si è aperto. Anche se si era pregustato.
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