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Dalla banlieue di Mbappé al contratto con l’Inter: la storia di Yvan Mayé Kouadio

Dici Bondy e pensi a Kylian Mbappé. Palazzine e campetti, lì è cresciuto il campione del Paris Saint-Germain. Ma non è il solo. Molti talenti del calcio sono nati lì. Un altro esempio? William Saliba, difensore dell’Arsenal. E l’ultimo in ordine di tempo si chiama Yvan Mayé Kouadio. Da Bondy, banlieue parigina, a Milano, sponda Inter.

 


 

Inter, chi è Yvan Mayé Kouadio, difensore con un passato da ala

Nato nel 2006, Kouadio ha vissuto una parabola particolare. Nasce esterno offensivo, ma ora è considerato un difensore centrale di grande prospettiva. Storia inusuale. Su di lui ha visto lungo la Power Soccer Management, che l’ha portato in Italia la scorsa estate.

Kouadio giocava nel Paris FC: era un’ala, ma in una partita giocò terzino sinistro. Risultati? Ottimi. E si fa strada la certezza che quel ragazzino longilineo avesse qualcosa di speciale. Ma da difensore

Evoluzione tattica che si completa in pochi mesi: Kouadio arriva all’Inter in estate a parametro zero, scegliendo di non rinnovare con il Paris FC, e si mette subito a lavoro. Ora gioca al centro. Già con mestiere. E il club nerazzurro ci crede tanto: Yvan ha firmato a inizio dicembre il suo primo contratto da professionista, valido fino al 2025.

 


 

I modelli, da Bastoni a Zouma

E’ un centrale atipico, o meglio, moderno. Perché ha potenza, velocità e… tanta tecnica (il passato da giocatore offensivo aiuta), oltre che una struttura fisica importante (189 centimetri a sedici anni). Nelle ultime settimane, è stato convocato prima in Under 18 per una partita ufficiale, poi in Primavera per qualche allenamento. Due anni sottoetà.

La prospettiva c’è, si capisce al primo sguardo. L’Inter ora sta lavorando per farlo crescere al meglio. Il messaggio è chiaro: “Abbiamo fiducia in te”. Starà a lui ripagarla.

 


 

Per farlo, Kouadio studia Bastoni, modello perfetto in prima squadra per come interpreta il ruolo in modo moderno. Anche se, ad alcuni, ricorda l’ex Chelsea Zouma per la propensione offensiva e la potenza fisica. Nomi importanti, parallelismi che certificano il suo talento. Ora la palla passa a lui. Lo manda… Mbappé.

Luca Bendoni

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