Uno dei simboli del calcio francese, l’inconfondibile Zinedine Zidane.
Da calciatore aveva uno stile unico, ma fuori dal campo non colpì sicuramente la Juve per il suo outfit al primo incontro: jeans strappati e uno stuzzicadenti in bocca, abbastanza cafone. L’appuntamento con Moggi è a Parigi all’Hotel Le Royal Monceau, siamo nel 1996: l’allora dg bianconero chiude con il Bordeaux per 5 miliardi di lire e ne propone 1 di ingaggio al francese dai piedi dorati.
La strada è in discesa, però serve un altro confronto per definire tutto, sempre a Parigi. Zidane dice ancora sì, ma il look non cambia: jeans strappati e stecchino, questa volta appeso all’orecchio.
Il dirigente se la ride, nervoso, infastidito, accontenta il giocatore sul contratto ma lo avverte che a Torino la musica deve cambiare: la maglia numero 10 della Juve ha delle prerogative e l’eleganza è una di quelle.
E Zidane (che la 10 non indossa mai, ma tant’è), nelle cinque stagioni in bianconero, rispose a suon di gol. Ben 31 in 212 presenze con sei trofei in bacheca e il pallone d’oro vinto nel 1998. Una carriera da vincente, come quella da allenatore. In estate ha salutato la panchina del Real Madrid per la seconda volta, ora vedremo cosa gli riserva il futuro.
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