L’intrigo internazionale di Berenguer: la beffa al Napoli e la clausola del Torino

Intrigo internazionale era un grande film di Hitchcock: questione di spie, di tradimenti e colpi di scena. Un po’ come il calciomercato, soprattutto quando pallone e politica si intrecciano. Vedere esultare Berenguer con la maglia dell’Athletic Bilbao, ai tifosi dell’Osasuna di sicuro non può far piacere: tradizioni basche opposte, rivalità talmente radicate da diventare clausole di un contratto. Grazie all’ex Torino, l’Athletic ha raggiunto la finale di Copa del Rey, e tre giorni dopo ha ottenuto tre punti contro il Granada in Liga. Protagonista.
Clausola da antagonisti
Con 12 milioni a fronte di un acquisto a 5,5 più bonus, il suo ritorno in Spagna è valso una plusvalenza non da poco al club di Cairo, costretto però a pagare un milione di clausola all’Osasuna per averlo ceduto ai rivali di sempre. Ma diventare oggetto del desiderio di due litiganti, deve essere nelle corde del giocatore. Chiedere al Napoli per conferma.

Estate 2017, il 17 luglio venivano pubblicate sulle pagine dei giornali le dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis: “Berenguer? Sì, stiamo per firmare. Arriverà al Napoli a circa 5 milioni di euro”. Due ore dopo sarebbe stato ufficiale il suo addio all’Osasuna. Con destinazione Torino.

Colpo di scena vero, questo: il Napoli non se l’aspettava, anche perché si era mosso con molto anticipo. Parlando con gli agenti, Giuntoli aveva già trovato l’intesa su tutto, promettendo che sarebbe stato il primo acquisto dell’estate. Tutti d’accordo. Basta questo, no?

No. Altrimenti, che intrigo sarebbe? Tra il 3 e il 13 luglio, il Napoli ufficializzava prima Ounas (ruolo molto simile a quello di Berenguer) e poi Mario Rui: un doppio colpo che non era piaciuto affatto agli agenti del giocatore. C’era tutto per organizzare un trasferimento da un’altra parte, un ribaltone.

Ed eccola, l’occasione Torino. I granata erano alla ricerca di un esterno giovane, dai costi contenuti, da far crescere nel 4-3-3 di Mihajlovic. Aggiungiamo che il club di Cairo era rimasto molto scottato quando l’anno prima Giaccherini aveva deciso all’ultimo di andare al Napoli dopo un lungo tira-molla: sembrava tutto fatto, salvo poi veder sfumare l’operazione. Piccole scaramucce di mercato, di cui però il presidente non si era dimenticato. “Siamo interessati, possiamo parlare con gli agenti?”. Il giorno dopo, in gran segreto, si teneva un incontro a Torino tra tutte le parti per raggiungere l’intesa. Quello dopo ancora, arrivava l’ufficialità. The end.