Estate 2022. Juventus-Inter, Derby d’Italia. È luglio, non si gioca in campo, ma sui tavoli del calciomercato. Il trofeo in palio si chiama “Gleison Bremer”. Difensore centrale, 25 anni, eletto migliore dell’anno nel suo ruolo, in Serie A. Segni particolari: gran fisico, fortissimo in marcatura. Le due squadre se lo contendono, in un martedì bollente e decisivo, trattando con il giocarore e con il Torino – proprietario del cartellino.
L‘Inter parte inizialmente in vantaggio. Con la speranza e la convinzione di avere Bremer in pugno. Da mesi negozia con l’entourage e ha la parola del centrale brasiliano. In un incontro, un aperitivo di inizio luglio, Ausilio, ds dei nerazzurri, Vagnati, ds dei granata, e Busardò, agente di Bremer, avevano discusso e fatto progressi. Da presentare, una proposta al Torino da 30 milioni più bonus, a cui si aggiunge il prestito del giovane Casadei.
Ma il plot-twist arriva. Eccome. Perché la Juventus vende De Ligt al Bayern Monaco, incassa e si inserisce, in corsia di sorpasso, con un’offerta più alta sia al Torino che a Bremer. Il presidente granata, Cairo, decide di incontrare il club bianconero per arrivare a un accordo.
È martedì. Il summit viene architettato per essere segreto. I presenti sono Cairo e Vagnati per il Toro, Arrivabene e Cherubini per la Juve. Si vedono a Milano. Non in un hotel del centro, non negli uffici del patron granata, e nemmeno in quelli dei bianconeri. Bensì, in un prestigioso studio di avvocati. Al primo piano, in un’ampia sala. Tutte le tende sono tirate, le finestre chiuse. Le parti iniziano a trattare poco prima di mezzogiorno e quattro ore dopo l’intesa fra club viene raggiunta.
Alle sedici, quindi, gli agenti Paolo Busardò e Frank Trimboli vengono chiamati a unirsi al meeting. Intercettati dalle telecamere, sono tra il teso e il felice. Sanno che c’è ancora da negoziare, ed infatti lasciano la riunione solo due ore e mezza dopo. Il meeting termina. Vagnati e Cherubini si affacciano dalla finestra per una boccata d’aria, convinti di non essere visti. Poi, fuori tutti: prima Arrivabene (“ho in mano una cartellina…”), poi Cherubini (no comment) e l’entourage (“abbiamo aspettato finora, aspettiamo ancora un po’”).
L’accordo è chiuso e definito, manca solo l’ultimo ok del giocatore, che arriva poco dopo. Le cifre sono da capogiro. Al Torino 41 milioni di parte fissa e 9 di bonus (di cui 4 facilmente raggiungibili). A Bremer un quinquennale da sei milioni a stagione. Tutti contenti. Tranne l’Inter, superata nella corsa al centrale brasiliano dopo mesi di chiamate, messaggi e incontri.
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