Il nuovo calcio in Iran: le promesse per l’Europa

Attenzione al calcio emergente: le vere sfide si vincono quando l’occhio degli scout e dei direttori sportivi è più lungo degli altri. Ed è così che un campionato poco conosciuto in Europa come quello iraniano (e Stramaccioni lo sa bene) può dare soddisfazioni.

Della Georgia si è già parlato, ma ci sono altre realtà da esplorare. E non è un caso che molte agenzie di giocatori del vicino e medio Oriente si stiano attivando per proporre i loro giocatori all’Europa. C’è chi lo fa già da tempo: è la Pars Football Agency fondata da Amir e Omid Saadati (quest’ultimo, intermediario soprattutto per le trattative con la Spagna), che da quasi dieci anni conclude affari con il calcio europeo.
Gli era capitato nel 2013 con Jahanbakhsh (ora al Brighton), è successo più di recente con Moharrami, difensore della Dinamo Zagabria elogiato da Igor Tudor lo scorso anno, dopo un derby perfetto giocato contro l’Hajduk Spalato. O ancora con Ali Gholizadeh, 7 gol e 7 assist finora nel Charleroi.

Proprio la Croazia e Belgio (ma anche l’Olanda) sono al momento le destinazioni principali di questi giovani, poco conosciuti talenti. Ma il link con l’Italia si sta rafforzando, con molti giocatori che sognano un futuro in Serie A o in Bundesliga come il più forte giocatore iraniano della storia del calcio: Ali Daei