Conte tra Champions, miracoli e una spesa in Italia che funziona 

Conte tra Champions, miracoli e una spesa in Italia che funziona 

Prima di tutto le prospettive iniziali. “Ci serve un miracolo”. Questo deve aver detto il presidente del Tottenham Levy quando, lo scorso novembre, ha convinto Antonio Conte ad accettare la panchina degli Spurs. “Non mi hanno chiesto di alzare un trofeo in un tempo prestabilito, ma solo di accompagnare questi ragazzi in un percorso di crescita per poi fissare gli obiettivi”. Detto fatto. Conte ha ereditato da Nuno Espírito Santo una squadra in crisi e senza identità. È riuscito a toccare le corde giuste e raggiungere il quarto posto, traguardo che al momento del suo arrivo sembrava un’utopia. In sei mesi e mezzo Conte ha ribaltato il Tottenham e l’ha portato in Champions League. Miracolo compiuto.  


 

 

Dietro al successo di Conte c’è tanto lavoro e ci sono idee ben precise alla base. Un modus operandi chiaro, che convince tutti. E i risultati gli hanno dato ragione. È riuscito a dare una solidità difensiva alla squadra e si è applicato tanto con i giocatori, non solo dal punto di vista tecnico ma soprattutto sotto quello psicologico. Farli sentire importanti e dargli fiducia. 

 

 

Antonio ci è riuscito senz’altro per la sua abilità nell’ entrare dentro i giocatori, nel saperli motivare e spronare, come sopra, ma bisogna dire che anche il mercato ha fatto la sua parte. Bentancur e Kulusevski dalla Juventus a gennaio, oggi Perisic dall’Inter. Necessario per tornare a essere competitivi. Antonio fa spesa in Italia e la fa bene, cercando di dare nuovi stimoli a chi nel nostro paese rischiava di averli persi.  


 

 

 

Conte ha avuto ragione in tutto e per tutto. Ha saputo rigenerare Kulusevski, con la giusta pazienza e la fiducia che prima o poi sarebbe esploso. Scommessa vinta, la strada è quella giusta. Cinque gol e 8 assist da gennaio, numeri che parlano da soli. Con Bentancur stessa storia. L’ uruguaiano si è preso le chiavi del centrocampo degli Spurs ed é tornato ai suoi livelli. Discorso simile anche per Kane: il centravanti sembrava intenzionato a partire in estate – o per lo meno questa era la sua volontà all’inizio della stagione – poi con l’arrivo di Antonio è tornato a sentirsi importante e fare gol a raffica. Sono venti le reti realizzate da novembre a oggi. La cura Conte è efficace e funziona.  


 

 

Ora bisogna pensare alla prossima stagione. Conte ha un anno di contratto e ancora non si è seduto a tavolino a parlare di rinnovo. Il primo tassello per il prossimo anno si chiama Ivan Perisic: preso a zero, con un ingaggio si importante ma è un calciatore di sicura affidabilità. Antonio lo ha già avuto all’Inter e sa che apporto può dare alla causa. In più il croato coronerà il suo sogno di giocare in Premier. Sempre sull’asse Milano-Londra (sponda Spurs) negli anni scorsi si era parlato di Skriniar. Al tempo il difensore slovacco non ne volle nemmeno sapere e l’Inter rifiutò.