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Inter, Torino, Milan e Juventus: il doppio derby di mercato di D’Ambrosio

Quando il 15 novembre 2013 all’Inter arrivò Thohir, cambiò il mondo dei nerazzurri. Addio a Moratti, strada aperta verso l’Oriente: un percorso che, passo dopo passo, ha portato a Zhang e allo scudetto di Conte. Oggi come allora, un anello di congiunzione c’è. È stato il primo acquisto dell’era indonesiana, ed è partito da zero. Danilo D’Ambrosio il suo percorso se l’è fatto davvero.

 


Più alti che bassi in nerazzurro: una bella parabola, che nel gennaio 2014 avrebbe potuto tingersi di colori del tutto diversi. Anzi, opposti. Perché il giocatore, dal Torino, è stato a un passo dal Milan, con tanto di primi documenti firmati e di arrabbiatura finale di Galliani. Per non parlare di un altro trasferimento da derby, quello che l’avrebbe potuto portare alla Juve. 

Il retroscena di calciomercato di D’Ambrosio

È successo tutto in due mesi: dicembre 2013 e gennaio 2014. D’Ambrosio era in rottura con il Torino, che già sapeva di non riuscire a strappare il sì per il rinnovo del contratto in scadenza a giugno 2014. Siccome era giovane, di belle prospettive, perderlo a zero sarebbe stato “delittuoso”, aveva detto l’allora ds Petrachi. Via alle trattative.

Con il Milan i discorsi erano avviati da molto tempo, tanto che qualche documento era stato firmato in attesa di quello più importante, con l’autografo del giocatore. Che non arrivava mai. Perché in quel gennaio, se vi ricordate bene, era stato appena esonerato Allegri (con il Milan all’undicesimo posto dopo il girone d’andata) ed era arrivato Seedorf, mentre nell’Inter allenava Mazzarri, che proponeva il 3-5-2 perfetto per le caratteristiche del terzino. E poi c’era la Juve: a inizio gennaio, a Vinovo, l’agente era stato avvistato in sede per parlarne con Marotta e Paratici; qualche giornalista aveva pubblicato la notizia che aveva portato a un immediato stop delle trattative. Almeno per il momento.

 


 

Le settimane passavano, e D’Ambrosio, sondato anche da Napoli, Roma e Fiorentina, continuava a restare nel Torino di Ventura. Solo a fine mese sarebbe arrivata l’accelerata: l’Inter aveva dato l’ok, e quando il giocatore era partito per le visite mediche, sembrava tutto fatto. Lo era davvero? Mica tanto: Cairo aveva detto che non c’era l’accordo e aveva richiamato indietro il giocatore, che intanto era stato chiamato nuovamente dalla Juventus. D’Ambrosio era già a Milano, e aveva invertito la rotta, per tornare a Torino. Ma con l’inserimento della comproprietà di Benassi (a proposito del quale c’è un aneddoto di mercato molto particolare), le cose si erano risolte: visite mediche già in serata e firme il 30 gennaio.


 

E Galliani? L’ad del Milan era in Brasile per un viaggio di lavoro, in piena notte aveva chiamato Pisacane chiedendo di aspettare, per firmare con loro. Ma era tutto fatto, con molta rabbia del boss. Sette anni dopo, sarebbe arrivato lo scudetto (e lo aveva festeggiato così). Allora lo sognava, adesso è realtà.

Redazione

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