Quella tra Romain Faivre e il Milan è una storia d’amore che sembrava pronta a sbocciare. E invece è stata bloccata ancora prima di nascere. Un incontro, i contatti in extremis e alla fine una porta sbattuta in faccia. Quel “no” arrivato dal Brest all’offerta da 12 milioni dei rossoneri. Che ha tutto il sapore di un “grazie e arrivederci”. Ed effettivamente così è stato. Il presente si chiama Lione.
Ricostruiamo: il Milan era a caccia del trequartista, a tre giorni dalla fine del mercato. Tra il nome di Corona (di cui abbiamo già parlato) e quello di Messias, spunta anche la pista Faivre. Classe 1998, francese, profilo giovane ma già pronto (QUI la sua storia).
Viene organizzato un incontro con gli agenti del giocatore: Jonathan Maarek vola in Italia e entra a Casa Milan, dando il cambio a un altro importante procuratore francese in visita, Moussa Sissoko, che con il Milan ha poi chiuso Yacine Adli. Dal summit, il club rossonero ottiene un primo “sì” del giocatore. Ma lo scoglio resta il Brest. Mentre nel frattempo Faivre scala le gerarchie e diventa il primo obiettivo sulla lista dei preferiti.
Prima una proposta da 10 milioni, rispedita al mittente dalla formazione francese, poi un’altra da 12. Stesso esito. L’ultima – e definitiva – offerta di Maldini e Massara tocca i 12 più 3 di bonus. Prendere o lasciare. E il Brest sceglie la seconda ipotesi e rifiuta.
Così l’affa(iv)re non si è concretizzato. E il Milan ha chiuso Messias. Ora Faivre è concentrato sulla Ligue 1.
Tra il Milan, club tedeschi e il PSG ad avere la meglio è stato il Lione. Ufficiale il suo trasferimento. L’ultimo giorno di mercato dell’ultima sessione di calciomercato.
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