Per i tifosi della Juventus il 9 gennaio 2022 è stata una data da ricordare, in negativo e in positivo. Sì, perché, oltre alla vittoria incredibile per 3-4 contro la Roma, arrivata rimontando in pochi minuti un passivo di 3-1 grazie al gol decisivo di De Sciglio e al rigore parato da Szczesny su Pellegrini, quel giorno è iniziato il lungo calvario di Federico Chiesa.
L’attaccante esterno bianconero, infatti, aveva riportato la frattura del legamento crociato del ginocchio sinistro alla mezz’ora del primo tempo, sul risultato di 1-1.
Ci è voluto quasi un anno per recuperare completamente la forma fisica: il documentario “Federico Chiesa: Back on Track” su Amazon Prime, uscito a inizio febbraio, racconta le tappe del recupero dell’ex Fiorentina, analizzando passo dopo passo come il giocatore è riuscito a tornare a giocare dopo il serio infortunio, non solo dal punto di vista fisico, ma soprattutto da quello mentale.
Dopo l’operazione alla Clinica Hochrum di Innsbruck a cura del professore Christian Fink, in questo lungo percorso di riabilitazione Chiesa è stato seguito dallo staff medico della Juventus, in particolare dal dottor Nikolaos Tzouroudis, responsabile dei medici bianconeri, e dal fisioterapista della prima squadra Alessandro Gatto.
Ciò che stupisce di più, alla visione del documentario, è la grande forza di volontà dell’attaccante esterno, determinato a ritornare subito in forma, seguendo alla lettera le indicazioni dello staff medico. Nonostante la paura di farsi male nuovamente e di non riuscire a tornare ad essere il giocatore di un tempo, Chiesa ha continuato a lavorare senza sosta, anche durante le vacanze estive, quando poteva godere momenti di relax con la fidanzata e con la famiglia.
Il documentario interamente prodotto dalla Juventus, inoltre, racconta anche l’addio al club di Giorgio Chiellini, sia nel match di addio all’Allianz Stadium, che nel corso di una chiacchierata amichevole proprio con Federico Chiesa. “Non vederti con noi sarà strano”, dice l’ex Fiorentina. “Anche per me – risponde Chiellini -, ma è giusto così. Dovrete spiccare il volo da soli, sarò lì a guardarvi ancora più felice”.
Non è presente nel documentario, inoltre, papà Enrico Chiesa, ma grande spazio è invece dato alla mamma, Francesca Lombardi, che ha raccontato cosa ha provato in questo lungo periodo di riabilitazione.
L’immagine simbolo di “Federico Chiesa: Back on Track” è quella del giocatore da solo al centro dell’Allianz Stadium. Non si tratta di una trovata pubblicitaria da parte dei bianconeri, ma di un vero e proprio “sogno” del giocatore durante una seduta con lo psicologo dottor Giuseppe Vercelli. “C’ero io – ha spiegato Chiesa al dottore -, in mezzo al campo da solo, ma tranquillo. Era di notte, con le luci dello stadio: me e gli spalti vuoti. Ero più sicuro, con il petto in fuori”.
Ora che Chiesa sembra aver pienamente recuperato l’infortunio: sicuramente questo documentario può dargli nuove motivazioni per continuare a lavorare per tornare ai livelli prima della rottura del legamento crociato. La sua grinta e la sua voglia di rivalsa, inoltre, possono essere di esempio a tutti coloro che, in qualsiasi situazione della vita, si arrendono di fronte alle difficoltà: con la forza di volontà, tutto è possibile.
A cura di Giacomo Grasselli
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