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Gattuso-Fiorentina, lo scontro dopo l’addio e il patto di riservatezza

Rino Gattuso sarà il nuovo allenatore del Valencia. La seconda esperienza fuori dall’Italia, la prima dopo quella nemmeno iniziata con la Fiorentina lo scorso anno. E Mai addio fu più rumoroso. Ma nel rumore, dovrà restare silenzioso.

Gattuso e la Fiorentina hanno firmato un patto di riservatezza: non si potrà parlare in pubblico o in privato del divorzio che si è consumato ad appena due settimane dall’accordo che aveva portato Rino a diventare il nuovo allenatore dei viola. Una svolta clamorosa e inaspettata.

Gattuso-Fiorentina: cosa è successo

Perché quello che è successo negli ultimi giorni, ha portato a una rottura tanto rapida, quanto insanabile tra le parti. Tutto nasce dal fatto che Mendes, il super agente portoghese a cui si è affidato anche Gattuso, ha insistito perché la Fiorentina spendesse circa 80 milioni di euro per arrivare a Guedes del Valencia, Sergio Oliveira – poi andato alla Roma – e Jesus Corona del Porto. Tre grandi nomi, senza dubbio, che l’allenatore avrebbe voluto il prima possibile a Firenze per trovare la squadra già impostata per l’inizio del ritiro.

 


 

Ma 80 milioni sono tanti, e a quella cifra bisogna aggiungere anche le commissioni agli agenti, oltre agli stipendi che sarebbero stati molto alti. “Trattativa sì, ma fretta no. E i prezzi li stabiliamo noi”, è quello che in qualche modo la dirigenza della Fiorentina fece capire a Mendes, senza dimenticare che Commisso da quando è in Italia ha sempre cercato di non favorire le operazioni che comprendessero gli intermediari.

Insomma, qualche attrito che aveva portato lo stesso Gattuso a esporsi con la dirigenza, usando anche termini forti. Così tanto, da allontanare in maniera netta le parti, che si erano isolate in attesa di capire bene il da farsi. Con l’epilogo che conosciamo. Rino, poi, aveva accettato la Fiorentina d’impulso, dopo una serie di trattative che erano andate a rilento nei mesi scorsi.

 


Non era convintissimo, per lo meno all’inizio, e la stessa Fiorentina si era cautelata, dopo un’ennesima presa di tempo, col sentire Fonseca. Il giorno dopo l’appuntamento con il portoghese, però, Gattuso aveva detto “sì”. Matrimonio e ufficialità. Non si sono lasciati sull’altare; ma poco dopo.

Il botta e risposta continuo fra la Fiorentina e Gattuso

Tutto finito nel silenzio della clausola di riservatezza? Macché, la Fiorentina si è concentrata a chiudere per portare Vincenzo Italiano sulla propria panchina, ma i giorni di presentazione del nuovo allenatore si sono subito tramutati in dichiarazioni a tutto tondo su Gattuso. Senza entrare nei dettagli per motivi legali, ma corpose. Poi la stagione viola è risultata trionfale con l’allenatore ex Spezia che ha riportato la Fiorentina in Europa.

Il presidente Rocco Commisso prima chiarì la situazione dicendo che “certe situazioni sono inammissibili” e la posizione della società sul patto di riservatezza, “se gli avvocati di Gattuso vogliono sedersi a tavolino per togliere la clausola, io sono d’accordo“.  


L’ex allenatore del Napoli, intervistato da Repubblica invece rispose: “Non posso parlare di come sia finita la storia con la Fiorentina, ma Mendes è un amico, non ho mai fatto acquistare un suo giocatore alle mie societa“. 

Poco dopo, non si fece attendere la nuova risposta del direttore generale viola Joe Barone: “Mi fanno ridere le parole di Gattuso. La sua intervista ci ha dato la possibilità di scoprire che Mendes è solo un amico del Mister. Vorrei anche segnalare che al momento non è arrivata alcuna richiesta da parte dei suoi avvocati per abolire la clausola di riservatezza“.  


Un clima rovente di fatto, fra botta e risposta continuo e versioni contrastanti messe a confronto. Un matrimonio che sembrava perfetto da ogni punto di vista si è trasformato in una questione fra avvocati

 

Redazione

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