La voce emozionata al telefono per applaudire un figliol prodigo. Fabio Massimo Conti, direttore generale della Fermana, esalta Luca Gemello. Il portiere 21enne ha mosso i primi passi nel calcio professionistico a Fermo e nella ventunesima giornata ha esordito in Serie A con il Torino contro la Fiorentina. E che esordio, vittoria schiacciante e clean sheet: “Possiamo tranquillamente dire che è riuscito a chiudere la porta all’attaccante più forte della Serie A al momento, Dusan Vlahovic – continua Conti –. Spero non rimanga una presenza isolata”.
E proprio al telefono sono arrivati i primi complimenti: “Ho scritto a Luca sia il giorno della partita che nei giorni precedenti, da quando è uscita la notizia che potesse debuttare e la sua risposta mi ha fatto molto piacere ‘Grande Direttore! Speriamo sia vero’, poi dopo il match mi ha riscritto ringraziandomi”.
Conti ha promesso che gli farà una telefonata in un momento di tranquillità, ma la prima volta che si sono sentiti fu nel 2019. Quando il dg lo volle fortemente alla Fermana e ne curò personalmente la trattativa: “Vado in giro a vedere molte partite. Non abbiamo una disponibilità economica elevata e quindi serve un grande lavoro di scouting. Quando vidi il Torino Primavera notai subito quel ragazzo. Gemello mi aveva colpito subito”. La trattativa si chiuse in breve tempo, perché Conti contattò immediatamente Massimo Bava, allora responsabile del settore giovanile granata. Ma non fu facile perché c’era da superare la concorrenza di altre squadre di Serie C. Fu fondamentale l’intervento del procuratore del ragazzo: “Vai a Fermo. Lì crescerai”.
E fu così perché Gemello assaggiò per la prima volta il calcio professionistico. Ma anche le sue prime difficoltà. Perché la stagione 2019/20 la cominciò da titolare ma giocò appena 12 partite prima che mister Mauro Antonioli, subentrato a Flavio Destro, papà di Mattia, gli preferisse Paolo Ginestra, ancora numero uno dei Canarini e portiere più longevo in attività dopo Gianluigi Buffon.
“È stato bello averlo avuto con noi e averlo fatto esordire. È stata sicuramente un’esperienza formativa. Perché ha visto sia cose belle che cose brutte. Soprattutto ha avuto il modo di confrontarsi con il calcio professionistico che è totalmente diverso dal settore giovanile“.
L’anno scorso al Renate e poi il ritorno al Torino e contro la Fiorentina l’esordio in Serie A per l’indisponibilità di Vanja Milinkovic-Savic e Daniele Padelli: “Spero che Luca avrà altre possibilità. Ma sono sicuro che si farà trovare pronto: i giovani vanno scovati, gli va data fiducia ma soprattutto vanno aspettati”. Ma Conti è sicuro: “Non sarà un episodio isolato. Avrà un futuro roseo”.
Ma nell’esaltazione del suo pupillo fa capire come Gemello debba rimanere con i piedi per terra: “Come Donnarumma? Credo che quello sia un percorso unico, sono due storie diverse. Ma anche quella di Luca è importante: non è da tutti i portieri esordire a 21 anni in Serie A. Ma ripeto: contano le capacità non la carta d’identità”.
La crescita, dunque, fondamentale. Quella che ha avuto Luca Gemello anche nella stagione 2020/21 al Renate. La Fermana non rinnovò il prestito e il direttore sportivo dei lombardi piazzò la zampata vincente. Un po’ per far fare al portiere uno step successivo in una squadra che si giocò i playoff e un po’ per farlo riavvicinare a casa in modo che il Torino potesse notarlo meglio. Detto fatto. Comincia anche da qui la favola che ha portato Gemello all’esordio in Serie A.
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