La “bolla mentale” di Bonucci: il segreto per la concentrazione di Leo

Alla fine il successo europeo è arrivato, per Bonucci e Chiellini (che ha già deciso il suo futuro), la coppia inossidabile della Juventus e della Nazionale è riuscita a trionfare a Wembley. I due difensori sono stati la base più solida possibile per la squadra di Roberto Mancini, che con il gioco ha convinto fino a conquistare la coppa.
Il gruppo azzurro che ha fatto sognare l’Italia
La forza della squadra è stata sicuramente nel gruppo, che si è unito sempre di più nel corso dei 51 giorni di ritiro vissuti insieme. Da Coverciano a Roma, da Monaco a Londra, 26 azzurri e lo staff sempre più uniti con un unico obiettivo.
Euro 2020 è stata anche l’occasione per la ripartenza, fra il pubblico tornato allo stadio e l’euforia generale nelle piazze italiane che ha accompagnato le vittorie dell’Italia. Nonostante questo però, le restrizioni dovute al Covid-19 non hanno permesso in diverse circostanze ai giocatori e ai tifosi di vivere al massimo l’esperienza. Per fare un esempio, anche la sfilata celebrativa con il bus scoperto per Roma dopo la vittoria è stata accettata dalle autorità solo all’ultimo momento e con un percorso ristretto.

Bonucci, la “bolla mentale” che lo ha tenuto concentrato
Inoltre, i giocatori hanno dovuto ben guardarsi dall’esterno, attenti ai protocolli e al rischio di contagiarsi. Una vera e propria “bolla”, sanitaria e per alcuni mentale. Fra questi ultimi, c’era sicuramente Leonardo Bonucci. Il difensore, che di certo non è alle prime armi e ha già vissuto Mondiali ed Europei con la maglia azzurra, non ha accettato alcuna distrazione nei giorni vissuti in ritiro. Nelle chiamate ricevute da casa dai genitori, dal fratello Riccardo e dalla moglie Martina, il “Man of the match” della finale contro l’Inghilterra si è limitato a pochissime parole. Un “tutto bene, ciao” oppure un “sì, qui è tutto a posto, da voi? Ci sentiamo domani” bastavano e avanzavano per il difensore viterbese, non serviva altro.
Sì, c’è stato qualche messaggio su Whatsapp oltre alle chiamate, ma niente di prolungato. La concentrazione era tutta riservata al sogno azzurro, al primo trofeo internazionale per la Nazionale dopo 15 anni.
La gioia nella serata di Wembley è poi esplosa e da quel momento Bonucci si è potuto lasciare andare finalmente all’affetto della sua famiglia. L’abbraccio del fratello Riccardo e del padre Claudio, seduti nelle prime file dello stadio londinese, è valso l’attesa vissuta nei giorni in “bolla”. Il secondo abbraccio, poi, quello di Roma (e simbolicamente dell’intera Italia) durante la festa con il pullman scoperto ha fatto realizzare a tutti lo storico successo raggiunto.

“Ce ne siamo resi conto solo ora” si è lasciato scappare Bonucci mentre lasciava definitivamente il ritiro degli azzurri dell’Hotel Parco dei Principi.
Ora, le vacanze e la famiglia, per un po’ di spensieratezza e avere il tempo di metabolizzare la vittoria. È tutto vero, Leo. Grazie a voi, siamo campioni d’Europa!