Chiudi
Grand Hotel Calciomercato

Disabilita l'adblock

Chiudi
Grand Hotel Calciomercato

Chiudi
profile picture

Redazione

profile picture
profile picture
Granoche e la dimensione Vigasio: "Qui per effetto di un... matrimonio"
Vigasio, una scelta dettata dal cuore e dalla famiglia. Dalla prima chiamata di Bentivoglio fino alla promessa culinaria: la storia di un “colpaccio” di mercato in Eccellenza 
granoche-2

Verona, si sa, è la città dell’amore. Romeo e Giulietta è uno dei simboli del centro storico e Pablo Granoche lo sa bene. Lui su quel balcone si è sposato con Eleonora e a distanza di 5 anni è tornato per giocare nel Vigasio, squadra della provincia che milita in Eccellenza.

Una Porsche Cayenne “in prestito” per conquistare la moglie

 

“El Diablo”, nella città dell’Arena, ci ha abitato per molti anni: quando era al Chievo ma anche nei periodi di Modena e Padova. Scendere di due categorie per tornarci è stata prima di tutto una scelta di vita. Qui, infatti, ha conquistato sua moglie, come ha raccontato ai microfoni di Grandhotelcalciomercato.com: “Alla Triestina avevo una macchina societaria per muovermi. Quando mi prese il Chievo arrivai direttamente in ritiro. Eleonora, che avevo già conosciuto durante una visita a Firenze, mi disse che sarebbe venuta un weekend a Verona per vedermi ma io ero senza macchina. Non avevo ancora avuto il tempo per comprarne un’altra. Ne parlai con i miei compagni e Luca Ariatti mi prestò la macchina, una Porsche Cayenne. Lo ringrazierò per sempre, perché quella sera l’ho conquistata. Quella sera l’ho portata a mangiare una pizza in Piazza Bra. Poi lei si è trasferita a Verona per studiare all’Università e ci siamo visti sempre di più”. 

A Verona, poi, sono nati tutti i suoi tre figli Sofia, Matias e Greta: “Se non avessi continuato a giocare, saremmo venuti a Verona in ogni caso. Io, però, non me la sentivo di smettere. A Trieste stavamo benissimo, ma volevano tenermi in società e non come calciatore. Fare questo mestiere ha tanti vantaggi ma ci sono anche tanti sacrifici: mia figlia più grande ha 10 anni e ha già fatto 4 scuole diverse, Verona mi sembrava la scelta giusta per piantare radici: la sento più come casa, senza nulla togliere a Trieste, che mi ha dato tutto”

La prima telefonata di un ex compagno

 

 

C’è questa squadra ambiziosa in Eccellenza, io vado. Tu che fai?”. Un altro dei motivi del suo approdo al Vigasio è stata la presenza di Simone Bentivoglio, amico con cui ha condiviso le esperienze di Chievo e Modena: “Mi chiamò quando ero in vacanza. Io volevo stare vicino a Verona, avevo fatto due chiacchere anche con Legnago e Virtus Verona in Serie C però non erano molto convinti per l’età. Mi ha detto che gli serviva un attaccante e poco tempo Ferrarese si è fatto sentire. Mi sono convinto perché non sembra essere una squadra di Eccellenza ma molto di più”.

 

 

Claudio Ferrarese (l’uomo che ha portato Maicon al Sona, e qui c'è un altro retroscena su Granoche), infatti, oltre a ingaggiare Granoche e Bentivoglio, sui cui c’era l’interesse della Fermana di Domizzi, come primo colpo da nuovo ds si è portato a casa anche Dario Biasi, suo ex compagno ai tempi dell’Hellas Verona. Un trio di “professionisti” che non può far altro che comodo al nuovo allenatore Manuel Spinale: “E stata una sorpresa super piacevole. Lui rigorista della squadra? Sicuramente partirà in pole, abbiamo già fatto una sessione dagli undici metri e li ha segnati tutti”. 

“Granoche un lusso solo per la Serie D”

 

 

Granoche sarà anche il sostituto naturale di Andrea Antenucci, fratello di Mirco, che a pochi giorni dal ritiro ha deciso di lasciare il Vigasio per trasferirsi a Bassano del Grappa. Ferrarese aveva puntato anche un attaccante della Serie B croata, Damir Bartulovic, ma con il presidente Christian Zaffani, si è deciso di provare il colpaccio: “Avevo parlato con l’allenatore della Triestina, Pillon, pensava fossi ancora in Serie D al Sona, io invece ero già al Vigasio e mi disse che già per la Serie D Granoche era un lusso: portare un giocatore di quel calibro a Vigasio è stata una cosa impressionante”. 

 

 

Zaffani ora vuole la Serie D, dopo due anni di sfortuna in cui l’ha persa a causa del covid: “Quando fermarono il campionato eravamo quart’ultimi e per le 4 retrocessioni siamo andati giù. Adesso spero di riuscire ad arrivare e stabilirmi in D”. Con un Granoche l’obiettivo sembra essere alla portata, anche se l’ultima parola spetterà al campo. Intanto Pablo ha fatto una promessa, oltre a gustarsi le ultime battute di una grande carriera con moglie e figli, dovrà assaggiare anche la specialità culinaria di Vigasio nella fiera di ottobre: “Il mio piatto preferito è la lasagna, ma proverò al più presto la polenta. Mi piace molto assaggiare i piatti tipici del posto”.

A cura di Andrea Molinari

SCROLL TO TOP