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Lorenzo
Cascini

Ighli Vannucchi: "Oggi pesco, sono felice. L' Empoli è stata la mia casa e su quell'interessamento dell'Inter..."
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Ighli Vannucchi è uno di quelli che racconti con il sorriso. Perché è così che lui ti accoglie e così è sempre stato in carriera. “Ho avuto la fortuna di fare sempre quello che mi piaceva”. Esordisce così, mostrandosi senza filtri. Oggi Ighli continua a giocare, in terza categoria con lo Spianate, ma la sua principale passione è la pesca. Anche più del pallone. “Finalmente posso fare a tempo pieno quello che amo da quando sono piccolo. La pesca ti mette a contatto con la natura, è un qualcosa di magico che ferma il tempo. Se si può dire che pescare è un’arte… io posso dire di essere un’artista”. Idee chiare. Vannucchi oggi conduce un programma su Sky che si occupa appunto di pesca, cercando di trasmettere la sua passione. “Lo vede come lo facciamo? Con semplicità, in modo genuino e sempre con il sorriso”. Nuova vita.  

 

 

Però poi si passa a parlare di campo, di quella che è stata la sua casa per oltre vent’anni. Estro, fantasia e ultimo passaggio, così lo sintetizzi uno come Ighli.Ora però non seguo più nulla. Penso solo al campo, gioco, mi diverto, ma fuori da lì non guardo niente. Non mi piace più”. Nemmeno l’Empoli? “No. Eppure è stata la mia casa per 7 anni, ho passato momenti meravigliosi. Ma ormai ne sono completamente uscito”.  

 

 

È un mondo che non sente più suo. Oggi pesca, ha una linea di moda e si diverte tra i dilettanti. Sempre con la dieci sulle spalle, in campo e fuori. Anche a pesca. “Ormai c’è il colpo alla Vannucchi! Che sarebbe quando prendo il pesce per la coda e lo tiro su. Il mio compagno di pesca Gianfranco Monti lo ha ribattezzato così.” Lampi di classe. 

 

Tornando poi a parlare di campo Ighli fa un sorriso, si ferma e poi dà il via libera ai ricordi: “Sono legatissimo a Empoli, è stata la mia famiglia per tanti anni. Insieme ci siamo tolti tantissime soddisfazioni. Una su tutte la qualificazione in Coppa Uefa. Senza mai perdere la nostra identità e il nostro modo di giocare a calcio”. Primo flash. Vannucchi di quella squadra è il dieci, è un grande forma e non salta una partita. Tanti dirigenti se ne accorgono. Uno su tutti, Marco Branca al tempo Ds dell’Inter.Il mio procuratore mi disse che mi seguivano e che erano interessati a me. Io di base a Empoli stavo benissimo e non avevo voglia di cambiare, però certo l’Inter è difficile da rifiutare. Diciamo che ci avrei pensato. Anche se il mio rimpianto, legato al mercato è uno…” Ce lo racconti. “Dopo aver raggiunto la Serie B con lo Spezia, mi voleva il Southampton. Andai in Inghilterra, visitai il centro sportivo. Poi non so cosa andò storto, ma saltò tutto. Peccato perché mi sarebbe piaciuto fare un’esperienza all’estero”.  

 

 

Ighli te lo racconta senza rimpianti. “Sono felice della carriera che ho fatto, contento di aver sempre giocato in un sistema di gioco funzionale alle mie caratteristiche, con compagni forti come Eder, Di Natale, Rocchi”. Oggi Vannucchi ha cambiato vita, sorride con e grazie alla pesca. Senza mai perdere la sua identità e il suo modo di essere. Passando oltre il calcio e trovando nella pesca la sua isola felice.  

 

 
 
 
 
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