Il bianconero gli dona. Così dice lui, almeno. Nonostante un anno molto difficile in generale, Kulusevski è felice di essere a Torino: con Pirlo ha vissuto momenti molto alti (forse anche inaspettati) e alcuni più bassi. Normale, vista l'età. E ora, contro chi aveva puntato all'inizio su di lui, l'Atalanta, dovrà provare a vincere la Coppa Italia. Torino è la sua realtà di calciomercato; Milano (Inter) una possibilità non concretizzata. Ma non solo: ve lo immaginate Dejan con la maglia del Cagliari?
Perché l’attaccante e la società di Giulini a un certo punto si sono parlati, avvicinati, ma poi gli incroci di mercato hanno portato altrove. Proviamo a riordinare le idee. Kulusevski arriva in Italia a 16 anni: lo prende l’Atalanta dal Brommapojkarna nell’estate 2016, come acquisto per la Primavera. Tempo poche partite e si fa subito notare, tanto che già la Juventus aveva pensato di prenotarlo per l’Under 23, così come il Manchester City, senza però che i nerazzurri acconsentissero. Poi nell’estate 2019 arrivano Parma e proprio Cagliari: i primi propongono un prestito, i secondi un acquisto a titolo definitivo per 7 milioni. Sartori ci pensa, presta subito ai sardi Mattiello e poi dice: “Vediamo fra qualche settimana”. L’intenzione è quella di valutare se Kulusevski via a 7 milioni sia una mossa furba o dettata dalla fretta di un guadagno immediato. Il risultato l’avete già capito.
Sirene estere e non solo
A Parma, con D’Aversa, Dejan si ambienta subito, tanto che già a settembre il cellulare dell’agente Stefano Sem inizia a squillare a ripetizione. “Hi, here is Manchester United”, una chiamata; poi anche il Lipsia. Gli inglesi propongono l’operazione già per gennaio, i tedeschi per giugno. Ma l’Italia resta al centro dei pensieri del giocatore.
A novembre si fa avanti l’Inter, che con Ausilio comincia un pressing piuttosto deciso: la proposta però non convince molto e non è soltanto per una questione economica. A Dejan, infatti, l’idea di giocare esterno nel 3-5-2 di Conte non attira tanto (e, a pensarci bene, anche con Pirlo in quel ruolo ha faticato): l’Inter sarebbe stata disposta anche a chiudere l’operazione subito, ma il giocatore, comunque lusingato, prende tempo.
Novembre cruciale
Niente accordo ancora, le settimane passano. E si arriva al 24 novembre, la data davvero cruciale. Si gioca Bologna-Parma, finisce 2-2: Kulusevski segna e gioca una partita superlativa. Qual è la novità? Sugli spalti c’è un certo Paratici, venuto anche per vedere il giocatore che già era sul suo taccuino da mesi. Il giorno dopo, il dirigente bianconero rompe gli indugi e chiama Sem e l’Atalanta: “Vogliamo prendere Dejan, ne parliamo?”.
Comincia l’asta. Un mese di trattativa serrata per superare la concorrenza dell’Inter (che nonostante i problemi è comunque avanti) e chiudere. 26 giorni dopo rispetto a quella partita, si è già quasi alle firme. È il 21 dicembre, e allo Sheraton di Malpensa si incontrano Sem, Percassi, Paratici e il segretario della Juve, Maurizio Lombardo. Solo loro quattro, nessun altro: una stretta di mano che vale quasi come una firma su un pezzo di carta. L’offerta al giocatore è importante: un milione di euro in più rispetto a quello che propone l’Inter e la possibilità di mettere in contabilità l’operazione già nel bilancio della stagione 2019/2020, non nell’esercizio successivo come invece proponeva Ausilio. E poi c’è la questione tattica: la Juventus è in mano a Sarri, il cui 4-3-3 viene considerato il modulo perfetto per Dejan. “Ti trasferisci già a gennaio?”. “No, preferirei a giugno: voglio chiudere l’anno qui a Parma”. La Juve è d’accordo anche su questo, è tutto fatto.
Due giorni dopo, a Bergamo, gli stessi protagonisti si ritrovano per firmare. Sigle digitali sui contratti che sono solo da depositare, ma il 26 l’agente di Kulusevski parte comunque per la Svezia per avere gli autografi originali. Da quel momento, Dejan è della Juve, anche se ancora non lo sa nessuno. Ci vorranno ancora 4 giorni per rendere di pubblico dominio l’operazione, con un piccolo thriller finale. Il 30 dicembre, al mattino, esce la notizia che Dejan sarebbe andato all’Inter. “Ma come? Sei sicuro che abbia firmato per la Juve?”, chiede il giocatore all’agente, stupito. “Sì, non so perché sia stato pubblicato così”.
Qualche ora dopo, escono tutti allo scoperto: all’ora di cena arriva la notizia della chiusura con la Juventus, che pone fine a ogni possibilità di rilancio. L’Inter, forte dei rapporti con l’Atalanta, pensava di poter trattare ancora, ma non c’è più tempo. In pochi mesi, comincerà la nuova avventura a Torino. Niente Sarri, c'è Pirlo. E va comunque bene così.