A 26 km da Cali nel cuore della Valle del Cauca c’è Palmira, conosciuta come la città delle palme, ma anche come la capitale agricola della Colombia. E’ qui che Yaser Asprilla ha iniziato a tirare i primi calci al pallone. “Ho iniziato a 6 anni nella scuola del comune che si chiama Tienda Nueva e ci sono rimasto fino a quando ne avevo 8. Poi sono passato a una delle scuole affiliate all’Envigado: a scoprirmi è stato El Profe Sergio Bustamante, allenatore dei miei fratelli maggiori, che disse loro che voleva vedermi. Lo convinsi e prima iniziai a giocare nell’Envigado Palmira e successivamente passai al Envigado, dopo che mi avevano visto in un torneo a Medellin”. Così il classe 2003 di proprietà dell’Envigado ai microfoni di Grandhotelcalciomercato.com.
19 presenze, 5 gol e 1 assist dal debutto in Prima Squadra per il talento nato a Bajo Baudó, che si è formato in quello che è riconosciuto come il più importante settore giovanile colombiano: La Cantera de Heroés dell’Envigado. “Quando sono arrivato mi hanno raccontato le storie di James, Quintero e Gio Moreno. E’ un club che dà molte opportunità ai giovani e questo mi sembra magnifico”. Esterno, trequartista o seconda punta di piede mancino, Asprilla è un giocatore elettrico. “Ho sempre guardato Juanfer Quintero, mancino e cresciuto come me nell’Envigado. L’ho anche conosciuto in aeroporto e mi disse che sono un crack e che devo continuare così. Un consiglio che seguirò”.
Attualmente Yaser gioca in coppia con un altro classe 2003 interessante, come il centravanti Jhon Yader Duran, autore di 9 gol in 45 presenze, ed è già stato acquistato dagli statunitensi del Chicago Fire. “Ci conosciamo da 8 anni e abbiamo una buona intesa, in campo e fuori”.
Cheo, soprannome ereditato dallo zio e con cui si chiama anche su Instagram, a Medellin si è trasferito da solo all’età di 12 anni, ma non è stato facile l’adattamento. Tanto che l’Envigado decise di rimandarlo a Palmira. “Non mi piace studiare e non era stato facile cambiare scuola, così decisero di farmi tornare lì. Ma poi sono tornato e sto continuando a studiare: frequanto un corso accelerato, in cui si studiano 2 anni in 1, e sto cercando di studiare soprattutto l’inglese, che mi servirà per il mio futuro”.
Riferimento non troppo velato alla trattativa con il Watford. “Il mio obiettivo è giocare in Europa, il mio club preferito è il Barcellona e un giorno mi piacerebbe giocare lì, ma prima di tutto vorrei aiutare e migliorare la situazione della mia famiglia che ha sempre fatto tanti sacrifici per me”. Con il club inglese si è parlato anche della possibilità di un’esperienza in Italia, all’Udinese, come era toccato ad altri suoi connazionali come Cuadrado, Muriel e Armero: “Ne abbiamo parlato, ma bisogna aspettare gennaio per vedere come sarà la situazione, cosa deciderà la società. Il calcio italiano mi piace e si gioca con intensità”. A distanza di 21 anni, un altro Asprilla potrebbe giocare in Serie A.
A cura di Mattia Zupo