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Giovanni
Mazzola

Kjaer, quando il Palermo anticipò (anche) l'Inter
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La tempestività a volte è fondamentale nelle trattative di mercato, soprattutto quando l'oggetto del desiderio è uno dei giovani più talentuosi di quegli anni. Lo sa bene l'ex direttore sportivo del Palermo Rino Foschi quando, nel 2008, portò in Italia Simon Kjaer.  "Con le relazioni in mano dei miei osservatori sono andato a prenderlo a casa sua" ci racconta Foschi.

  

Quattordici anni fa, si concludeva l'edizione numero 60 del Torneo di Viareggio, vinta dall'Inter, trascinata dai gol di Mario Balotelli. Una manifestazione che lanciò non solo Super Mario, ma anche il difensore danese. A seguire le partite del Midtjylland, in quei giorni, c'erano scout provenienti da club di mezza Europa per osservare quel difensore che aveva già debuttato con la prima squadra. Tra questi c'era anche Beppe Corti, uno dei fedelissimi di Foschi.

 

Lui aveva già osservato Kjaer in Germania e il torneo disputato dal danese, con gol all'esordio contro il Sansovino, confermò le prime impressioni. "C'erano altre squadre interessate a lui - spiega Foschi - per questo sono andato personalmente in Danimarca". Da Palermo a Herning, un viaggio di 2.900 km: "Sono stato due giorni a trattare con i presidenti del club, da due milioni di euro ne volevano quattro". Cifre importanti, ma uno sforzo significativo andava fatto per due motivi.

 

 

Il primo, legato alle qualità del giocatore che già un anno prima era stato in prova al Real Madrid; il secondo, legato ai club che lo avevano messo nel mirino. "C'era l'Inter su di lui, è stata un'operazione fatta velocemente" prosegue Foschi. Ecco che allora si trova l'accordo: Kjaer prima visita Palermo, poi firma il contratto. L'ufficialità arriva il 16 febbraio 2008, ma l'avventura in Italia inizia nella stagione 2008-2009. Quattordici anni dopo è diventato campione d'Italia con la maglia del Milan: e pensare che la sua avventura nel nostro Paese poteva iniziare dall'altra sponda di Milano, quella nerazzurra. 

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