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Redazione

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Lukaku-Inter ci siamo: perché bisognava chiudere entro il 30 giugno
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Il ritorno di Romelu Lukaku all’Inter è cosa fatta. Dopo meno di 12 mesi al Chelsea, l’attaccante belga rientra nella sua Milano e vur tornare grande protagonista della Serie A. La volontà del giocatore è stata decisiva nel convincere il Chelsea ad accettare l’offerta di prestito oneroso dell’Inter. L’intesa finale è stata raggiunta a circa 8 milioni più 4 di bonus per un anno di prestito. C'è stata fretta di chiudere, il giocatore – infatti - voleva tornare all’Inter entro il 30 giugno. Come mai tanta fretta? 

Lukaku torna all’Inter: tutto da fare entro il 30 giugno

Simone Inzaghi, fresco di rinnovo, può riabbracciare Romelu Lukaku e il merito è soprattutto di Lukaku stesso. Il belga, infatti, ha voluto tornare all’Inter in tutti i modi, per essere di nuovo protagonista dopo un’annata negativa in Inghilterra. Il pressing dell’attaccante sul Chelsea è stato fondamentale, poi Marotta e Ausilio sono stati abili a saper cogliere l’occasione e a chiudere in pochissimo tempo.

Chiusura veloce e accordo formalizzato prima del 30 giugno, in modo che Lukaku potesse trarne un grande vantaggio fiscale. Rientrando in Italia prima della fine di giungo, infatti, il giocatore usufruire dello sgravio fiscale del Decreto Crescita, che gli consente di pagare solamente il 25% sul suo stipendio e non il 45%

Il funzionamento del Decreto Crescita 

Quando Lukaku è arrivato in Italia la prima volta, nell’estate 2019, ha potuto usufruire del Decreto Crescita, che prevede lo sgravio fiscale dello stipendio dal 45% al 25. Il decreto crescita è attuabile solamente se un lavoratore è stato almeno due anni residente fuori dall’Italia e resta per almeno altrettanti anni nel nostro Paese.

Se però il lavoratore fa rientro in Italia a meno di un anno di distanza dalla sua partenza può ugualmente usufruire del decreto. Per questo motivo Lukaku, arrivato al Chelesea lo scorso agosto, deve fare rientro in Italia entro la fine di giugno, vale a dire entro la fine del primo semestre del 2022, in modo da poter dimostrare di essere stato in Italia per più di metà anno solare. L’interesse a concludere presto la trattativa – dunque – è stato tutto del calciatore, non dell’Inter, che non ha alcun vantaggio economico (ma neanche uno svantaggio) dal rientro immediato del giocatore.

A cura di Emiliano Tomasini

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