Sette anni e mezzo dopo, il Milan è tornato in Champions. La prima a San Siro è stata proprio contro l’Atletico del Cholo Simeone, il 28 settembre scorso. Proprio loro, gli stessi che nel febbraio del 2014 eliminarono i rossoneri agli ottavi di finale. Scherzi del destino, sembra passata una vita. In campo quel giorno c’era Kakà, trequartista con Taarabt al fianco, alle spalle di Balotelli unica punta. Oggi il primo la Champions la fa ancora con il Benfica, il secondo sta ritrovando la sua strada in Turchia.
L'unico ex in campo
L’unico ex in campo sarà Theo Hernandez. Per lui una vita nella cantera dei Colchoneros, senza però mai riuscire ad esordire con la prima squadra. Venne chiamato con suo fratello Lucas, stregando tutti fin da subito. Devastante, come lo è ora sulla fascia sinistra del Milan, ma forse un po’ timido e dal carattere chiuso: l’Atletico lo manda in prestito all’Alaves. Theo si mette in mostra e a luglio lo prenderà il Real Madrid. Stessa città, sponda diversa. Fino al Milan, due anni dopo, che crederà in lui dandogli continuità e spazio che a Madrid non riusciva a trovare. Scommessa vinta dai rossoneri, in tutto e per tutto. Magari oggi qualcuno in biancorosso, vedendolo padrone della fascia in entrambe le fasi, si mangerà le mani...
Attese non rispettate, da Cerci a Torres. Intrecci sull’asse Milano-Madrid.
Era il Natale del 2014 e il regalo per il Milan di Filippo Inzaghi, si chiama Alessio Cerci. L’ex Torino a Milano e Fernando Torres nella direzione opposta. Per entrambi é un rientro a casa, per il primo nel campionato dove tanto aveva fatto bene con la maglia granata, per il secondo un ritorno nel club dove è cresciuto e dove poi chiuderà la carriera europea (prima di giocare in Giappone). Oggi è ancora lì, è cambiata solo la veste: il Niño è l’allenatore delle giovani dell’Atletico. Ne avranno da imparare i giovani centravanti biancorossi. Meno da ricordare è invece la storia di Cerci al Milan: prese la 22 di Kakà, raccogliendo forse un’eredità troppo pesante. 29 presenze, un gol e tanti fischi. Rimandato. Attualmente, dopo l’ultima esperienza con l’Arezzo, è senza squadra. Stasera in tv guarderà scendere in campo il suo passato.
Bandiere del Milan, con una parentesi in biancorosso.
Albertini e Abbiati, colonne del Milan hanno in comune oltre ai tanti successi in rossonero, un’esperienza con la maglia dell’Atletico Madrid. Entrambi resteranno in Spagna solo per una stagione. Il primo lo farà dopo aver vinto tutto con il Milan di Capello: le gerarchie cambiano e la soluzione migliore è quella di provare una nuova avventura. Il gol segnato nel derby contro il Real Madrid sarà la ciliegina sulla torta. Il secondo invece, passerà un’annata in continuo ballottaggio con Leo Franco. Saranno 21 le sue presenze totali in biancorosso, per poi fare ritorno al Milan e continuare a vincere. Stasera la gara tra i rossoneri e l’Atletico sarà anche un po’ loro: storie di incroci e intrecci di mercato.