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Redazione

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Mourinho, il mercato del primo anno fa la differenza
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Arriva Mourinho e cambia tutto. È successo al Chelsea, all’Inter, al Real Madrid e più recentemente al Manchester United. Meno al Tottenham, che comunque ha subito uno stravolgimento dopo l’addio di Pochettino e il suo arrivo, come documentato bene in “All or Nothing”. Le chiacchierate intense nel suo ufficio, le promesse a Kane, gli stimoli a Dele Alli, la schiettezza nel trattare l’addio di Eriksen: un modo di lavorare mai visto che poi si tramuta nei risultati e nella crescita sul campo.

“Siamo uniti”. E intanto Tiago Pinto lavora sul mercato

Lo sta scoprendo ora la Roma, che è appena alle fasi iniziali del suo percorso con Mourinho, ma già sono arrivati i primi segnali. In campo, perché la rissa durante l’amichevole contro il Porto per Mou è un segnale positivo, di attenzione e di voglia di dimostrare: “Giocare contro una squadra che inizia il campionato l’8 di agosto è ottimo per una squadra che lo inizia il 22. Habemus squadra. Siamo uniti, siamo amici: bravi ragazzi” ha confermato lo stesso “Special One” su Instagram.  

Proprio in quei momenti, mentre all’Estadio Municipal da Bela Vista di Parchal si concretizzava l’1-1 fra la squadra del presente di Mourinho e quella che lo ha fatto conoscere al mondo, Tiago Pinto e la dirigenza giallorossa stavano lavorando per accontentarlo su Eldor Shomurodov. Il 26enne uzbeko del Genoa è stato individuato dal portoghese come il profilo adatto per dare nuove caratteristiche all’attacco della Roma: velocità e attacco della profondità.

Chiuso il colpo Shomurodov: un altro acquisto voluto da Mou

La trattativa è stata chiusa nelle scorse ore per un prestito oneroso a 1.5 milioni di euro con obbligo di riscatto a determinate condizioni fissato a 16 milioni più 2.5 di bonus, oltre al 10% della futura rivendita da indirizzare al Genoa. Investimento importante, ma quando Mourinho chiede, è meglio accontentarlo.  

Così è stato per la porta, con l'arrivo di Rui Patricio (il retroscena sul suo arrivo) dal Wolverhampton per 11.5 milioni di euro e così dovrebbe essere per il centrocampo, con il profilo di Xhaka ritenuto perfetto per quella zona del campo. Lo svizzero è bloccato da tempo a livello di accordo sul contratto, ma va chiusa la trattativa con l'Arsenal, con cui manca l'intesa. Nel frattempo, a Roma è arrivato dal Palmeiras il sostituto di Spinazzola, Matias Viña, che almeno per i primi mesi della stagione occuperà la fascia difensiva sinistra. 

D’altronde i risultati portati sono sotto gli occhi di tutti e gli acquisti richiesti dall’allenatore in passato difficilmente hanno deluso.

Parlando solo dei giocatori presi durante la prima finestra da nuovo allenatore di un club, già dai tempi del Porto Mourinho aveva costruito la squadra a sua immagine e somiglianza. Si era portato Derlei dall’União Leiria e 12 mesi dopo era capocannoniere (da vincitore) della Coppa Uefa e aveva fatto esplodere Maniche dandogli una dimensione internazionale. Inoltre, aveva richiesto Nuno Espirito Santo come portiere di riserva, che proprio quest’estate lo ha curiosamente sostituito sulla panchina del Tottenham.  

Acquisti adeguati alle possibilità del club portoghese, che grazie al lavoro di Mou sul campo due anni dopo vinse la Champions League, dopo la Coppa Uefa. Effetto “Special”.

Chelsea, Real Madrid, Manchester United: Mourinho incide a partire dal mercato

Lo stesso portato a Londra con il Chelsea: Mou chiede tre acquisti importanti, ma mirati (oltre ai suoi senatori, Ricardo Carvalho, poi portato anche a Madrid, e Paulo Ferreira, campioni con lui al Porto). La punta è Drogba dal Marsiglia, l’ala Robben dal Psv, il portiere Cech dal Rennes. Risultato? Il Chelsea, che fino a quel momento era stato campione d’Inghilterra una sola volta 50 anni prima, vince la Premier League per due stagioni consecutive.

All'Inter la differenza (per l'Europa) la fece l'arrivo di Sneijder nel secondo anno, mentre a Madrid il discorso è simile a quello del Chelsea, il centrocampo venne subito rivoluzionato con gli arrivi di Khedira dallo Stoccarda, Ozil dal Werder Brema e Di Maria dal Benfica, dato che un occhio speciale al “suo” campionato portoghese Mou lo riserva sempre. Il primo anno il Barcellona è ingiocabile, nel secondo il Real vince la Liga con 100 punti, chiudendo l’era Guardiola in Catalogna.  

In seguito all’unico ritorno in carriera, quello al Chelsea (con cui si riprende la Premier nel 2015), Mourinho riesce nella sfida di vincere allo United dopo l’addio di Sir Alex Ferguson. Non in campionato, ma due coppe e l’Europa League contro l’Ajax nel 2017. L’aiuto anche in questo caso arriva dal mercato, Pogba ritorna per una cifra da record, Ibrahimovic arriva a zero dal Psg, Senza dimenticare l’acquisto di Mkhitaryan dal Borussia Dortmund, oggi ritrovato alla Roma dopo qualche scintilla fra i due.

Tottenham, occasione mancata. Ora riparte dalla Roma

Al Tottenham, nonostante l'addio amaro, l’allenatore ha comunque lasciato al club un centrocampista importante come Bergwijn, arrivato dal Psv, mentre la scommessa Gedson Fernandes dal Benfica non è andata come sperato. 

La Roma comunque si fida delle intuizioni di Mourinho, che in totale sintonia con Tiago Pinto, sta impostando una nuova squadra. Da Rui Patricio a Shomurodov, da Viña a Xhaka. Per dimostrare che le ambizioni giallorosse sono diverse da quest’anno.

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