Sono già passati vent'anni. 2001-2021, dal terzo scudetto nella storia della Roma. Un’eternità, specie nel mondo del calcio, dove tutto cambia in pochissimo tempo. Anche se qualcosa è rimasto, per esempio Gigi Buffon, che nel frattempo è tornato al Parma (che aveva salutato proprio dopo quella partita), che quel giorno sfidava i giallorossi.
In un Olimpico pieno e pronto a far festa, la Roma si libera del Parma con i gol dei suoi diamanti offensivi: Totti (Qui il retroscena del rifiuto al Real Madrid), Montella e Batistuta. Un successo però non è fatto solo di gol, ma anche di qualità e quantità a centrocampo. Un esempio: Cristiano Zanetti. Che non giocò in quell’occasione, ma fu centrale nel successo della squadra di Capello.
Zanetti era arrivato due stagioni prima dall’Inter, alla quale farà ritorno proprio dopo quel 2000/01 magico: “Arrivai a Roma tramite uno scambio con Di Biagio, l’Inter cercava un giocatore con maggior esperienza, mentre Capello mi voleva e mi avrebbe dato occasione di giocare, con lui sono cresciuto tanto. Una volta vinto lo Scudetto, le società si sono accordate per il mio ritorno a Milano, ma gli anni di Roma sono indimenticabili” ci racconta in esclusiva.
Già, perché vincere il tuo primo Scudetto proprio nei giorni in cui il tricolore conquistato da Falcao e compagni nel ’83 diventava maggiorenne, aveva una sapore particolare. Per Zanetti e in generale per tutto il popolo giallorosso.
“Capello mi ha dato fiducia, non ho mai dimenticato gli anni vissuti con lui” ci conferma il centrocampista. Infatti, a distanza di cinque anni, quando il contratto con l’Inter è in scadenza, la chiamata di Capello lo convince a sposare la causa della Juventus: “Mi telefonò per dirmi che mi voleva: era il gennaio 2006. Avevo il contratto in scadenza con l’Inter, che non me lo avrebbe rinnovato. Così non ebbi dubbi per lavorare ancora per Capello. Rifiutai un’offerta molto importante dalla Spagna, anche a livello economico, per riunirmi con lui e andare alla Juventus”.
L’annata però è difficile per la società di Torino, nei mesi successivi alla firma di Zanetti, iniziano i problemi giudiziari con la vicenda di Calciopoli. Zanetti però ha dato la sua parola e non torna indietro: “Avevo firmato e non vedo perché avrei dovuto tornare sui miei passi. Mi dissero che potevo liberarmi a zero e annullare l’accordo, ma non volevo. Rimasi in Serie B, vincemmo il campionato e poi facemmo subito bene in Serie A nel primo anno del ritorno, fu la scelta giusta”.
Purtroppo Zanetti non riuscì a lavorare ancora con Capello, che si trasferì al Real Madrid nel 2006. Però l’onore della scelta e il peso della parola non si dimenticano. Così come quel 2001 e quello Scudetto, che a vent’anni di distanza resta vivo più che mai.