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Redazione

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Un calciomercato da Fenomeno: l'Inter, la trattativa con il Real e una lettera
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Il Fenomeno è sempre il Fenomeno. E il suo calciomercato non può essere fenomenale? Già giovanissimo, si sapeva che Ronaldo avrebbe fatto discutere e litigare i club più importanti d’Europa. Comincia tutto a Barcellona. Ha un prezzo, che cambia ogni anno grazie a quella clausola rescissoria voluta fortemente da Branchini (quel retroscena su Mandzukic...). I blaugrana vogliono blindarlo a vita, e temono che dietro a quella clausola ci sia un compratore.

E dopo non poche litigate, si arriva a un patto: 85 per cento dello stipendio sul contratto federale e un ragionevole 15 per cento legato ai diritti d’immagine, come da consuetudine in Spagna. Non di certo la proposta iniziale pensata dalla società. In primavera, il club convoca una conferenza stampa all’interno degli uffici del presidente Nunez, per annunciare la tanto attesa fumata bianca. Fuori circa 300 giornalisti. Ronaldo, in Nazionale, è il protagonista assente. Al suo posto ovviamente si palesa il suo manager che, prima di sedersi davanti al microfono e parlare, si apparta e chiama Moratti per congedarlo del tutto: il presidente dell’Inter si è tenuto sempre informato sulla vicenda, realmente interessato a prendere il Fenomeno qualora l’intesa col Barcellona fosse saltata.

 

Ma salta? Di fronte a queste premesse, si direbbe di no. Eppure nuovi problemi sul contratto portano a cambiare rotta. La strada è spianata per l’Italia, Milano può vestirsi a festa per il matrimonio con Moratti. Costo 53 miliardi di lire, ovvero i soldi della clausola di rescissione, la prima effettivamente esercitata nel mondo del calciomercato. Ronaldo all’Inter è l’acquisto più caro della storia in quel momento e in nerazzurro si consacrerà definitivamente vincendo Coppa Uefa e Pallone d’oro nello stesso anno.

Il fenomeno fa sempre il Fenomeno, straripante, imprendibile, nonostante il fisico inizi a dare segni di cedimento importanti. Le perplessità partono da lontano, precisamente dall’estate del Mondiale in Francia, nel ’98: emblematica la scena in cui Ronaldo, ripreso dalle telecamere di tutto il mondo, scende a fatica, zoppicando, dalla scaletta dell’aereo del Brasile. Il doppio crac definitivo, però, arriva più avanti, quando il tendine rotuleo del ginocchio salta per due volte di fila. Una mazzata che fa partire un declino inesorabile, soprattutto psicologico. I guai fisici strazianti fanno la loro parte, ma lo scudetto perso il 5 maggio 2002, all’ultima giornata, diventa un dolore impossibile da superare. 

 

Me ne vado”. L’attaccante spiazza tutti, confonde le carte e punta il dito sull’allenatore, Hector Cuper. Moratti prova a fargli cambiare idea in tutti i modi ma nemmeno lui riesce nell’impresa. Il brasiliano ha il contratto in scadenza l’anno seguente e potrebbe addirittura restare fermo per sei mesi senza giocare, salutando poi tutti a zero euro: un rischio inaccettabile per l’Inter. 

Questione di vocali (e di onore)

All’orecchio di Moretti, braccio destro del presidente, giunge una voce un po’ maligna secondo cui dietro a tutto questo malessere ci fosse di nuovo il Real Madrid. Il dirigente nerazzurro decide di anticipare ogni discorso e bussa alla porta di Florentino Perez. La schiettezza paga. Il Real conferma l’interesse, l’Inter prova a convincerlo ad acquistarlo subito: ma l’offerta è di 13 milioni, la richiesta di 50. L’intuizione vincente, però, nasce da un incastro di necessità. Dopo una trattativa durata fino all’alba, la formula giusta diventa la seguente: Perez paga 30 milioni di tasca sua e 20 li mette il Barcellona (!!) prendendo dall’Inter un giovane attaccante spagnolo, Fernando Morientes, che lo stesso Real girerebbe ai nerazzurri. Clamoroso.

La lettera di ringraziamento

Ma ancor di più lo è quello che accade il giorno dopo: il Barcellona al telefono non risponde più e restano 24 ore per chiudere l’operazione. Moretti capisce che i blaugrana stanno cercando di ostacolare i rivali di sempre: beffata l’Inter, ma anche il Real, che rischia una pessima figura. I minuti passano, ne restano 60’ per trovare l’intesa.

 

 

E da Madrid, arriva l’incastro giusto: 40 più 10 di bonus pagabili in tre anni, senza cntropartite. A giochi finalmente fatti e con Ronaldo già al Bernabeu, martedì 2 settembre 2002, in via Durini numero 24, arriva una lettera, con la marca da bollo del Real Madrid. 

 

 

Caro Massimo Moretti. 

Dopo i numerosi contatti avuti in questi giorni, voglio dirti che è stato un piacere conoscerti. Anche se la trattativa è stata molto complicata, voglio riconoscere la tua cavalleria e adesso comprendo il perché l’Inter sia un club così prestigioso in tutto il mondo. Un forte abbraccio, Florentino Perez". 

 

Tutto è bene quel che finisce bene. Ronaldo, poi, a Madrid farà quello che vedete in questo video. Confermandosi Fenomeno.

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