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Redazione

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Sergio Oliveira, il flirt con l’Italia, gli incroci (tutti vinti) e la Serie A nel destino
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Roma-Juventus di domenica sera ha visto per la prima volta all’Olimpico Maitland-Niles. Non c'era, invece, Oliveira, l'altro nuovo acquisto dei giallorossi. Un sospiro di sollievo per i bianconeri che se lo ricordano bene in una notte del marzo scorso quando la sua doppietta condannò la Juventus all’eliminazione contro il Porto. 

Ma non solo loro. Altre italiane non hanno un ricordo piacevole: il Milan è stata l’ultima vittima del Porto di Sergio Oliveira nel doppio incrocio. Il fantasista non ha segnato ma ha imposto la sua qualità. Anche la stessa Roma non lo ricorda - per ora - con piacere. Sergio Oliveira e il suo Porto hanno prima bastonato i giallorossi nel playoff Champions del 2016/17 e due stagioni dopo l’hanno sbattuti fuori agli ottavi nella rimonta del Do Dragao.  

 

Da avversario a giocatore della Serie A

L'acquisto del giocatore portoghese fa felici anche i cugini della Lazio che si ritroverebbero un avversario in meno negli spareggi di Europa League a febbraio. Infatti i contatti con il Porto hanno portato alla conclusione dell'affare e Josè Mourinho ha così a disposizione un nuovo centrocampista

Una zampata vincente che non riuscì l’estate scorsa alla Fiorentina quando si fermò alla fase embrionale del flirt e non concluse il matrimonio con il portoghese. Questa volta José Mourinho, portoghese come lui, può essere decisivo per la zampata vincente. 

 

Moglie, famiglia e cani: chi è Sergio 

Scorrendo il suo profilo Instagram, si nota come il centrocampista tenga particolarmente a celebrare le sue vittorie in campo, ma anche le gioie fuori. Soprattutto con la moglie Cristiana, avvocato e docente di diritto, che ha sposato nell’estate del 2019. Prima del matrimonio un altro viaggio in Italia, questa volta da turisti, a Venezia. Le stories con il gelato in piazza San Marco, le foto sul Ponte dei Sospiri, le gite in gondola e i selfie in giro per la città. 

Due ragazzi normali, come li descrivono i loro famigliari. Sergio è molto legato alle sue origini, datate 2 giugno 1992 a Paços de Brandão, e le porta sempre con sé sulle sue braccia dove ha tatuati i luoghi simbolo della sua infanzia e la sua foto da piccolo. Oliveira ha anche un amore smisurato per i suoi cani, due dogue de Bordeaux di nome Miuky e Messi. Ma il centrocampista non ha mai rivelato se il nome scelto sia in onore del sette volte Pallone d’Oro.

Un ragazzo semplice per un progetto ambizioso. Sergio Oliveira-Italia questa volta può concretizzarsi davvero. Non solo da turista o “nemico”. La Roma si sfrega le mani. Mourinho non vede l’ora.

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