Personalità, grinta e anche un po’ di sana pazzia. In campo e fuori. Arturo Vidal non conosce mezzi termini, da sempre. Dagli esordi in Cile fino al presente con addosso la maglia nerazzurra. Questione di scelte e determinazione, quella che ad Arturo non è mai mancata.
Il viaggio di Vidal parte in Cile. Qualche fermata in giro per l’Europa prima di ritrovare l’Italia che tanto aveva amato. Dal bianconero al nerazzurro. Un salto tutt’altro che scontato, ma lo sappiamo: Arturo è fatto così. O lo si ama o lo si odia.
L’arrivo alla Juventus
L’exploit di Vidal arriva con il Bayer Leverkusen. Quattro stagioni in Germania per guadagnarsi la chiamata della Juventus. Riavvolgiamo il nastro e torniamo all’estate del 2011. La Vecchia Signora è nel mezzo di una rifondazione. In campo e non solo. Antonio Conte in panchina, un nuovo stadio e diversi innesti dal mercato.
Oltre a Pirlo e Giaccherini, la dirigenza bianconera è alla ricerca di un altro rinforzo a centrocampo. Il primo nome sul taccuino di Beppe Marotta (al tempo dg della Juventus) è proprio quello di Arturo Vidal. Grinta e qualità. Il profilo perfetto per Antonio Conte. I bianconeri battono la concorrenza delle big europee e chiudono l’affare per circa 10 milioni di euro. L’inizio di una nuova era. L’inizio di un ciclo vincente storico. Anni di gioie e successi, passati anche, inevitabilmente, dai piedi di Vidal. E il cileno non ci mise moltissimo a farsi amare dai tifosi bianconeri. 73 minuti per la precisione. Quelli che impiegò Arturo per trovare il primo gol con la Juventus.
Poi però, come in ogni storia d’amore, si arriva a una fine. L’estate del 2015, Vidal saluta la Juventus. Destinazione: Monaco di Baviera. Dopo quattro Scudetti, due Supercoppe italiane e una Coppa Italia, il cileno lascia Torino. Un addio pesante, segnato, probabilmente, anche dalla finale di Champions League persa qualche settimana prima. La notte di Berlino ha, verosimilmente, sancito la fine della storia tra Vidal e la Juventus. “La sconfitta in finale di Champions contro il Barcellona mi ha fatto pensare alla partenza. E’ stata importante per decidere di lasciare la Juventus. Qui avrò più possibilità di vincere quella coppa”. Furono queste le parole del cileno ai microfoni di SportBild. Insomma, non un lieto fine.
Il ritorno in Italia
Qualche titolo con Bayern Monaco e Barcellona prima del rientro in Italia. Nell’estate del 2020 Vidal torna in Serie A. Questa volta, però, con addosso la maglia dell’Inter. A spingere per il trasferimento fu proprio Antonio Conte, da sempre estimatore del cileno. Dopo gli anni alla Juventus, i due si riabbracciano proprio nella rivale storica dei bianconeri. Di nuovo insieme per mettere fine al ciclo vincente che essi stessi avevano avviato. Un obiettivo raggiunto grazie anche allo stesso Vidal decisivo con un gol in occasione del match proprio contro la Juventus. Novanta minuti che hanno segnato un nuovo inizio e, inevitabilmente, la fine dell’era dei bianconeri. Scherzi del destino.
Ci sono stati diversi momenti chiave nella carriera di Vidal. Il più recente è stato l’addio di Antonio Conte all’Inter. Con Inzaghi, infatti, Arturo non sta trovando più lo stesso minutaggio. Meno spazio, poca incisività e anche qualche dichiarazione tagliente. Come le ultime rilasciate ai microfoni di TNT Sports: “La cresta bianca? L'ho fatto un po' per cambiare, magari con questi capelli il mister mi vede un po' di più visto che non ho giocato molte partite". Immediata la risposta dell’Inter, che ha subito multato il cileno.
Gli anni passano, ma Vidal sembra non cambiare mai. Con la cresta all’insù e la spensieratezza di un adolescente. Senza filtri e a cuore aperto. Forse è proprio questo che lo rende unico. Da sempre inimitabile. In campo e fuori.