La scorsa è stata un’estate di importanti cambiamenti in casa Juventus, anche se il club non ha voluto spostamenti troppo bruschi: è tornato Allegri ad allenare la prima squadra, e non è un caso; è stato promosso Cherubini dall’Under 23, e non è un altro caso. Passaggio di consegne, un po’ come fu quando a salutare era stato Marotta. Ma cosa è cambiato?
Chi conosce bene Cherubini, sa che il nuovo Football Director può essere accompagnato da un aggettivo: metodico. Programmare, programmare e ancora programmare: il piano è quello, un po’ come era stato proprio con Marotta. E anche con Paratici, che a differenza di predecessore e successore, però, ha sempre preferito viaggiare molto per guardare anche le partite meno blasonate, finché il ruolo glielo permetteva. Ma come si era presentato Cherubini? Con un biglietto da visita importante. Nome e cognome: Erling Haaland.
Non è un mistero che nel 2018 l’attaccante ancora al Molde piacesse alla Juventus. Ma non solo: c’era stata una trattativa vera e propria. L’artefice? Di concerto con Marotta e Paratici, era stato proprio Cherubini a portare avanti i discorsi. I contatti erano addirittura di un paio di anni prima, quando il giocatore aveva 16 anni e giocava nel settore giovanile dei norvegesi: molti viaggi e molti discorsi con l’agente, Raiola, e la famiglia. Si era deciso di aspettare, perché l’investimento (di circa 2,5 milioni di euro) sarebbe stato comunque importante per un attaccante destinato alla Primavera.
L’anno dopo, con l’esordio in prima squadra, il prezzo si era alzato anche di più e non se ne era più fatto nulla. Questione di valutazioni: il calciomercato è questo. Nemmeno a definirle “errate” a dire il vero: per i giovani le scommesse sono così. Ora Cherubini, di scommesse, ne farà parecchie. È arrivato il suo momento.
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