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Lecce, un altro Coqu a vent’anni di distanza. Anche se poteva arrivare Berbatov…

Il mercato non dorme mai e anche per quanto riguarda i giovani talenti è sempre attivo. Ne sa qualcosa il Lecce, che per la squadra primavera del prossimo anno si è assicurata Hugo Blondel e Thiago Coqu. Il nome di quest’ultimo, attaccante francese classe 2003, potrebbe ricordare qualcosa ai tifosi del Leccema non necessariamente in modo positivo

Il padre di Thiago (che insieme a Blondel arriverà il 23 giugno a Lecce per le visite e la firma) infatti, Stéphane, portiere francese classe ’82, arrivò a Lecce a cavallo del nuovo millennio senza lasciare particolari ricordi. Anzi, è stato suo malgrado complice del mancato arrivo di un giocatore che avrebbe potuto cambiare la storia del club.  


L’anno è il 1999, il direttore sportivo del Lecce oggi come allora è Panteleo Corvino, che in una partita di Nazionali giovanili si innamora di un attaccante: Dimităr Berbatov. Stella pregiata del Cska Sofia, l’attaccante classe ’81 è già sulla bocca di tanti club in giro per l’Europa.

Corvino però anticipa tutti, eliminando gli ostacoli alla trattativa. Vola in Bulgaria e strappa un accordo: 3 miliardi e mezzo di lire più il cartellino di Chomakov, un centrocampista che il Lecce avrebbe dovuto girare al Cska un anno dopo in cambio proprio dell’arrivo di Berbatov. 

Passano 12 mesi e mancano solo i dettagli, che come successo in tanti altri casi condannano. Berbatov in Italia comunque arriva, svolge le visite mediche a Brescia, chiude il contratto con un ingaggio di 180 milioni di lire a stagione per quattro anni e si reca a Milano per completare il tutto.

Vi aspettiamo all’Hotel Auriga per firmare” comunica al giocatore e a suo padre Corvino sfregandosi le mani per l’ennesimo colpo. “Nessun problema“… almeno fino al mattino dopo.  


E qui torna Coqu, padre. Corvino ha un contrattempo di nome Stéphane: deve andare a chiudere per il giovane portiere prima di incontrare Berbatov.

Vi raggiungo fra poco” avverte il direttore al suo amministratore delegato. Ma è proprio quest’ultimo a farselo sfuggire, dopo essersi innervosito per le richieste dell’ultima ora. “Volevano la macchina, l’appartamento, un aumento di ingaggio” comunica all’arrivo di Corvino in hotel, che non trova più né il bulgaro né il suo agente.

Berbatov si materializzerà poche settimane dopo, in campo con la maglia rossonera del Bayer Leverkusen, con cui un anno dopo raggiungerà anche una finale di Champions League a suon di gol, per la rabbia del Lecce. 

Ma le vie del mercato sono infinite e chissà che vent’anni dopo un altro attaccante, un altro Coqu, stavolta invece possa restituire qualcosa al Lecce e soddisfarlo a suon di gol. 

 

 

Redazione

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