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Presente e fututo di Robert Lewandowski

Una Bundesliga nel segno del 10. 10 come i campionati consecutivi vinti dal Bayern Monaco. 10 come quelli conquistati da Robert Lewandowski tra il Borussia Dortmund e la Baviera. La Germania è ormai da anni la sua casa. La realtà calcistica in cui è cresciuto e si è affermato. La terra in cui è diventato uno dei numeri 9 più forti al mondo. E ora i dubbi sul suo futuro. Ma le tentazioni di una nuova sfida superano l’amore per il suo Bayern: il futuro di Robert Lewandowski sarà lontano dalla Baviera.

 


Lewandowski e l’Italia

Ma facciamo un passo indietro. L’universo è sempre quello diviso tra il campo e il calciomercato. Un passato lontano dalla Germania. Il protagonista un giovane Robert Lewandowski, ai tempi al Lech Poznan. Era il 2010 e per il polacco ci fu la possibilità di un approdo in Italia. Il 7 febbraio l’inizio di tutto. Bergamo il luogo. Durante un Atalanta-Chievo il procuratore Sergio Berti e l’allora direttore sportivo del Genoa Stefano Capozucca sono in tribuna per la partita. Berti si avvicina al dirigente rossoblù e fa un nome: Robert Lewandowski. L’inizio della trattativa, il derby di Genova visto dal vivo, l’accordo raggiunto. Poi saltò tutto. Il polacco andrà al Borussia Dortmund, e in Italia ci tornerà solo da avversario. 

 


Lewandoski, quale futuro?

Restare? Deve essere una cosa voluta da entrambe le parti. A breve credo che succederà qualcosa”. Queste le parole del numero 9 dopo la conquista dell’ennesima Bundesliga. Un contratto in scadenza nel 2023. All’orizzonte la possibilità di restare al Bayern Monaco contrapposta all’opportunità di vivere una nuova avventura. Tra le squadre interessate il Barcellona di Xavi. La società tedesca ha già messo al corrente il giocatore di non volersene privare. Ferma la volontà del Bayern sulla permanenza del polacco. Ora solo l’attaccante potrebbe forzare per cambiare questa situazione. Un’ipotesi difficile. Il suo futuro, dunque, potrebbe parlare ancora tedesco. Un futuro che Lewandoski ha voglia di disegnarsi nel migliore dei modi. Perché, come insegna l’attaccante polacco, ciò che è importante non è quello che si è fatto, ma quello che ancora c’è da prendersi: “Dopo il Legia Varsavia ho vissuto un momento difficile. Era circa un anno dalla perdita di mio padre, stavo vivendo una brutta situazione col mio ex club e avevo solo 17 anni. Ero un ragazzino. Era una situazione difficile da sopportare e superare. Potevo anche abbandonare il calcio o dimostrare che alcuni si stavano sbagliando. Ho imparato molto da quella situazione. Non importa quello che hai fatto, ma quello che devi ancora raggiungere: questo è il mio pensiero“. Bayern Monaco, Barcellona o qualche altra maglia. La prossima sarà anche la sua estate. L’estate di Lewandowski.

Nicolò Franceschin

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