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Da Modena al cielo di Berlino: Luca Toni

Una mano girata intorno all’orecchio, un sorriso e l’abbraccio dei compagni. Un’immagine impressa nella mente dei tifosi. Un’esultanza divenuta icona. L’esultanza di Luca Toni. Tra i numeri 9 che hanno segnato un’epoca. Sicuramente per gli italiani con quella coppa del mondo alzata al cielo nella notte di Berlino. Il mondiale vinto come apice di una grande carriera. La gavetta, la Serie A, la chiamata del Bayern, la maglia azzurra. Ma, prima di tutto, il giallo. Il giallo di Modena. La sua Modena, dove tutto è iniziato. 

 


E in principio fu Modena

Il sogno d’infanzia lo stesso di tanti bambini, fare il calciatore. Le giornate passate a rincorrere un pallone. La gioia del gol conosciuta con il tempo. Le prime vie dove giocare quelle di Pavullo nel Frignano, suo paese di nascita, a pochi passi da Modena. 43 i km di distanza dal luogo in cui partirà la sua carriera. “Da piccolo facevo il raccattapalle per il Modena, la prima squadra che mi ha comprato. E quindi facevo il tifo per la squadra della mia città”, rivelò in una intervista a Sky Sport. Il riferimento di quel Modena era Sauro Frutti, l’idolo assoluto Van Basten: “Il più grande attaccante in assoluto”.

 


La Serie A, il Mondiale e il Bayern: il viaggio di Toni

Nel 1995 l’esordio tra i professionisti con il Modena in Serie C. Per l’esordio in Serie A, invece, dovrà aspettare qualche anno. È la stagione 2000/2001 quando fa il suo debutto nella massima serie. La maglia quella del Vicenza, il Milan come avversario: “E’ stato fantastico, fino a quel momento San Siro l’avevo visto solo in televisione. Chiesi la maglia a Maldini e me la diede”. Il Brescia, su richiesta di Mazzone, lo compra per 30 miliardi di lire. L’acquisto più costoso della loro storia. A volerlo anche il Venezia, ma lui preferì le rondinelle. Il motivo? Roberto Baggio. La B a Palermo e la promozione. La Fiorentina, il Mondiale vinto e la possibilità di andare all’Inter. “Ero preso dall’entusiasmo di andare all’Inter. Loro mi volevano tanto. Non ho capito il momento che stava passando la Fiorentina, penalizzata di 15 punti. Dopo un incontro di pochi minuti con i Della Valle, ho capito la situazione in cui si trovava la società e che la decisione giusta era quella di rimanere a Firenze”, disse sempre ai microfoni di Sky Sport. Dopo l’addio. Prima il contatto con il Milan, poi l’esperienza all’estero con il Bayern Monaco. Il ritorno in Italia fino ad arrivare all’Hellas Verona e al titolo di capocannoniere condiviso con Icardi. Quest’anno il Modena ha scritto una nuova pagina della sua storia. Una storia in cui c’è anche il suo nome. Il nome di Luca Toni.

 

Nicolò Franceschin

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