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Il retroscena su Ibrahimovic: quando lo svedese fu vicino al…Bari

Una carriera vincente, che ha avuto tante diverse sfaccettature. La strada, per Zlatan Ibrahimovic, non è mai stata semplice. Nato e cresciuto in Svezia, precisamente a Malmö, non servono molte presentazioni per un giocatore che ha fatto, e sta continuando a fare, la storia del calcio. 


È proprio a Malmö che inizia a stupire e ad attirare l’attenzione dei grandi club europei, in particolare l’Ajax, che nel 2001 lo acquista per quasi 8 milioni di euro. In Olanda arriva l’exploit. Classe a non finire e tanti gol, 35 per la precisione in 74 presenze. È un predestinato, un ragazzo che nel giro di pochi anni si prenderà la scena del calcio mondiale. Dopo la parentesi ad Amsterdam, è ora di approdare in un top club. La Juventus anticipa la concorrenza e se lo assicura per ben 16 milioni di euro. 


Facciamo qualche passo indietro e riavvolgiamo il nastro fino al 1999, quando Ibrahimovic era ancora di proprietà del Malmö ed era un ragazzino di appena 18 anni. È vero, le qualità di un predestinato si vedono già dagli albori, ma Zlatan non era ancora molto conosciuto, specialmente in Italia. Come in ogni situazione però, c’è sempre qualcuno che sa più degli altri. Prima di arrivare in Olanda infatti, Ibrahimovic fu vicino a un club italiano, ovvero il Bari. Difficile da credere, ma nel lontano 1999 lo svedese era stato cercato proprio dal club pugliese. 

 


Sì, è vero. In realtà di situazioni simili ce ne fu più di una, ma quello sarebbe stato un capolavoro. Non riuscimmo a concludere l’affare per difficoltà finanziarie della società, ma quando lo adocchiai Ibra era quasi sconosciuto”. Sono queste le parole di Carlo Regalia, dirigente del Bari dal 1993 al 2003. Il trasferimento però non andò a buon fine, con Ibra che due anni dopo passò all’Ajax prima di approdare una volta per tutte in Italia, questa volta con la maglia della Juventus. Insomma, l’arrivo di Zlatan in Serie A era già scritto. Certo è che, immaginarlo con la maglia del Bari, fa sicuramente un altro effetto. 

Davide Masi

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