Napoli-Empoli: tra il campo e il mercato

420.17 i kilometri che separano Napoli ed Empoli. Campania e Toscana. Due filosofie che, da quest’anno, tornano a incontrarsi. Gioco offensivo, ricerca della qualità, fraseggio e verticalizzazioni. Ma Napoli-Empoli è una partita che va anche oltre quel rettangolo verde. Una partita il cui fascino esula dai soli schemi tattici e invenzioni dei protagonisti in campo. Un fascino che si materializza nella storia e nei rapporti tra le due società. Una storia che le ha, volontariamente o involontariamente, unite in una rete di intrecci e legami. Una storia che si legge nelle trame e nei segreti del mercato. Dalla panchina al campo. Dagli allenatori ai giocatori. Al “Maradona” si incrociano il passato e il presente. Si incrociano Napoli-Empoli. Vediamo i nomi e le storie che si legano alle due squadre.

Tattiche e filosofie: a lezione da Spalletti e Sarri
L’Italia da sempre è una delle scuole più prestigiose in tema di allenatori. E in questa élite, da diversi anni, sono entrati di diritto loro due: Spalletti e Sarri. Due personalità che si legano in modo inscindibile alle realtà di Empoli e Napoli.
Per l’allenatore originario di Certaldo Empoli ha rappresentato, al contempo, una fine e un inizio. La fine della carriera da calciatore e l’inizio di quella da allenatore. Il passaggio dal campo alla panchina. Un continuum naturale. Come naturale sembra essere stato il suo adattamento al Napoli e a Napoli. In comune un animo passionale con cui donarsi totalmente al calcio. E nella sfida al suo Empoli, la squadra con cui esordì da allenatore in A, Spalletti raggiungerà il traguardo delle 500 panchine nella massima serie. Il destino. Ricordi, conquiste, percorsi. Storia. E, come ultima nota, sull’altra panchina, quella dell’Empoli, ci sarò un vecchio amico: Andreazzoli.

Cambiamo orizzonte. Passiamo a un allenatore che del suo credo ha fatto una filosofia. Concetti e visioni del calcio talmente chiari e radicali da trovare una definizione: sarrismo. Sì, stiamo parlando di Maurizio Sarri. Il suo presente è nella Capitale, sponda biancoceleste. Il passato, però, passa necessariamente per quelle due tappe: Empoli e Napoli. Con la squadra toscana la sua prima volta in Serie A. Il suo calcio inizia ad essere associato al suo nome e alle sue idee. L’inizio dell’affermazione del sarrismo. Sarrismo che trova poi la sua massima ed estrema espressione a Napoli.
Ironia della sorte. La prima vittoria da allenatore in A di Spalletti con l’Empoli arrivò contro la Lazio. La partita fu vinta dai toscani per 1-0. Gol? Di Giovanni Martusciello. Sì, proprio lui. Il vice di Sarri a Roma. Percorsi di calcio che si intrecciano nell’infinita storia del calcio.

Tu corri: Di Lorenzo, Hysaj, Mario Rui
È ora di scendere in campo. E noi restiamo sulla fascia, la proprietà privata dei terzini. Corsa e sostanza. Rincorse e diagonali. E di terzini che hanno per-corso quei 420.17 i kilometri che dividono Empoli e Napoli ce ne sono stati. Partiamo dal campione d’Europa: Di Lorenzo. Anche per lui Empoli ha rappresentato l’entrata nel grande calcio. Dall’essere senza contratto all’esordio in A. Rimanere senza nulla e avere la forza di ripartire. Ripartire di corsa fino a Napoli e alla notte di Wembley. Partire dal basso per arrivare in alto. E poi gli altri due. Uno, Hysaj, che ha sostanzialmente seguito il suo maestro Sarri. Da Empoli alla Lazio, passando per gli anni di Napoli. Il secondo, Mario Rui, che in quei 420.17 kilometri ha fatto una sosta. Partenza da Empoli, tappa nella Roma giallorossa, e arrivo in Campania.

Fantasia al potere: dirige il ragazzo polacco
Nome: Piotr. Cognome: Zielinski. Anno: 1994. Segni particolari: estrema tendenza alla classe e all’estro. Un diamante sgrezzato che ha iniziato a splendere. Il talento più cristallino e puro. Con l’Empoli i primi lampi tutto genio e fantasia. La Toscana il trampolino di lancio. Napoli il luogo della consacrazione. Una trattativa lunga quella della società partenopea. La lotta era dura. Milan e Liverpool gli avversari. Due mesi di contatti e viaggi. La visita a Vienna di Giuntoli. Il sì del polacco. L’Udinese lo cede. Il Napoli lo accoglie, pronto a illuminarsi gli occhi delle sue magie.