Decisiva fu un’occhiata, di quelle sicure che ti restano impresse. “Forte questo ragazzo, lo provassimo a portare al Milan?”. Il ragazzo in questione era Nikola Moro, croato classe 1998 in forza alla Dinamo Mosca. La scorsa estate aveva stregato Maldini e Massara che ci avevano fatto più di un pensierino. Anche Boban ne era un estimatore, lo seguivano da quando brillava a Zagabria quattro anni fa. Non ci riuscirono, ma apprezzamenti del genere lusingano sempre. Oggi sarà il nuovo centrocampista del Bologna, arrivando quindi in Italia con una stagione di ritardo. Esperienza e qualità al servizio della mediana di Mihajlovic.
I contatti tra Sartori e le parti erano già in atto da tempo, bastava solo trovare la quadra sulla formula. Già, perché Moro, provenendo dal campionato russo, si sarebbe potuto liberare in prestito fino a giugno. Il regolamento in vigore post conflitto parla chiaro. Ma si sarebbe andati muro contro muro con la Dinamo, complicando la trattativa e allungando i tempi. Meglio evitare e venirsi incontro. Così ha fatto il Bologna, che prenderà il centrocampista in prestito con diritto di riscatto fissato a 6 milioni.
Nikola darà al centrocampo del Bologna geometrie e piedi buoni. Ventiquattrenne di Spalato, città famosa per le spiagge meravigliose e per il palazzo di Diocleziano che domina la piazza centrale e guarda tutti dall’alto. Ma c’è anche il calcio, in particolare l’Hajduk. Suo padre ne è sempre stato tifoso e sognava che il figlio facesse carriera lì. Niente da fare. Lui ha scelto la Dinamo Zagabria e ha fatto tutte le giovanili lì fino alla prima squadra. Curiosità: il 7 dicembre 2016, giorno del suo esordio da titolare in Champions contro la Juve allo Stadium, sulla panchina bianconera c’era già Allegri e il falso nove della Dinamo era Ante Coric, meteora poi passata alla Roma. Finì due a zero, gol di Higuain e Rugani. Ora il prossimo 2 ottobre Moro rincontrerà i bianconeri. Stesso stadio, stesso allenatore. Incroci del destino.
Lo scorso marzo ha esordito in nazionale croata, in mezzo con il quattro al fianco di Pasalic. Lo ha sostituito Kovacic e venti minuti dopo è entrato Luka Modric. Idoli di una vita partiti entrambi da Zagabria. Magari prima di accettare il Bologna avrà fatto qualche telefonata a qualche compagno di nazionale per capire come è l’Italia e avere un’idea di cosa lo aspetterà in Serie A. Da Perisic ai già citati Kovacic e Pasalic, aveva solo l’imbarazzo della scelta. Nikola tra Zagabria e Mosca ha collezionato più di centottanta presenze, tra cui anche quindici in Champions. Una sola in nazionale, ma per quello ci sarà tempo. Finora in campionato le ha giocate tutte e sei, tutte da titolare, con due assist e un cartellino rosso. Sabato scorso infatti è stato espulso nel derby contro lo Spartak, quindi anche fosse tesserato in tempo, non potrebbe scendere in campo nella prossima giornata a San Siro contro il Milan. Proprio in quello stadio che avrebbe potuto accoglierlo un anno fa, quando aveva stregato la dirigenza rossonera e aveva su di se gli occhi di mezza Europa. Manchester United e Benfica su tutte. Oggi ripartirà da Bologna, portando classe ed esperienza internazionale in mezzo al campo. La Serie A lo aspetta e stavolta sarà la volta buona.
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