Virle è un comune di poco meno di 1.200 anime a sud di Torino. Dal 2018 c’è un cittadino (onorario) in più: Mauricio Pochettino. L’allenatore del Psg ha origini italiane che portano a Virle, lì dove sono nati i suoi antenati prima di partire alla volta dell’Argentina. L’Italia nel sangue, conosciuta solo da avversario in panchina, nonostante più volte Pochettino sia stato vicino a sbarcare in Serie A.
È l’estate 2012. La Sampdoria, fresca di ritorno in Serie A dopo un anno in B, cerca un allenatore al quale affidare il progetto tecnico. Nella lista del direttore sportivo Pasquale Sensibile ci sono tre nomi: Rafa Benitez, Diego Simeone e, appunto, Mauricio Pochettino. L’argentino, ancora emergente, siede sulla panchina dell’Espanyol. Sensibile va per ben due volte a casa di Pochettino e trova in breve tempo l’accordo economico.
Al terzo viaggio, però, l’obiettivo è mettere tutto nero su bianco. Qui arriva la brusca frenata. Proprio quando il direttore sportivo della Sampdoria sta per volare direzione Barcellona riceve la chiamata da Pochettino che, in lacrime, lo implora di liberarsi dall’impegno. “Ho un figlio piccolo, alcuni problemi familiari, e qui ci sentiamo a casa…“.
Da quel giorno passano cinque anni: Pochettino approda prima al Southampton e poi al Tottenham. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e nell’estate 2017 a provarci è l’Inter. I nerazzurri sono reduci da una stagione travagliata con de Boer, Vecchi e Pioli che si alternano sulla panchina. La società è alla ricerca di un profilo internazionale che sappia divertire attraverso il bel gioco: Pochettino è l’uomo giusto.
Ausilio inizia a muoversi sulle tracce dell’argentino e fissa un appuntamento a Barcellona per capire i margini dell’operazione. C’è l’intenzione, ma quando il Tottenham scopre del summit segreto in agenda, allora le parti fanno un passo indietro. Solo qualche contatto telefonico successivo, Pochettino rimane a Londra. Il resto è storia recente, dalla finale di Champions con gli Spurs alla recente firma del contratto con il Chelsea. Passando per l’anno alla guida del PSG, ricordato per il successo al Camp Nou contro il Barça con tre italiani fra i titolari. L’Italia, sempre nel destino di Pochettino.
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