Categories: Retroscena

La locura di Rodriguez: dal Real al Lecce, nel segno di Icardi

Usted ésta loco. Tu sei pazzo. Qualcuno gliel’ha detto. “Ma come, dal Real Madrid vai al Lecce?” Chiamatela locura, o quello che volete: ma Pablo Rodriguez in Salento sta vivendo un’esperienza magica, e a 19 anni il suo valore può già considerarsi triplicato. Non è stato facile.

 


Perché a Lecce, Pablo è arrivato con entusiasmo, portandosi però con sé un problema muscolare di cui già aveva sofferto nella stagione precedente, soprattutto nella parte finale (quando anche grazie a un suo gol, il Real era riuscito a vincere la Youth League). E come se non bastasse, si era aggiunto pure il covid. Troppo. Ma Corvino non ha mai avuto mezzo dubbio: “Quando tornerai a disposizione, spaccherai”, gli aveva predetto.

 


Nel segno di… Icardi

A portarlo in Italia è stato proprio il ds giallorosso, convinto subito da un paio di filmati che gli aveva mostrato uno degli agenti del ragazzo, Abian Morano. “Non sono i gol o gli assist, ma il modo che ha di muoversi in campo”, aveva detto il dirigente all’entourage del ragazzo, la cui trattativa con il Real non è stata semplicissima. I blancos chiedono sempre la possibilità di esercitare la recompra, nel caso di Pablo, invece, Corvino è riuscito a strappare un titolo definitivo a circa 600mila euro, con una percentuale sulla futura rivendita: una rarità, un colpo da maestro, che ricorda un po’ quello di Marotta quando, alla Samp, portò Icardi dal Barcellona.

 


 

Anche allora, di mezzo c’era Morano, il primo agente di Maurito. E anche allora, all’attaccante, avevano detto “Usted ésta loco”. Eppure è andata in maniera un po’ diversa. Che poi a Genova Icardi l’ha puntata soprattutto sul fisico, mentre Pablo invece colpisce per la mentalità. L’episodio? Uno su tutti. A fine partita, negli spogliatoi arriva quasi sempre qualche pezzo di focaccia o di pizza. Tutto controllato al grammo, è ovvio, ma è una piccola gratifica dopo le fatiche dei novanta minuti. 

 


Ed è chiaro che si resta stupiti quando c’è qualcuno che nemmeno si avvicina al vassoio: “Mi spiace, vorrei solo della frutta”. 11 partite, 5 gol, di cui 4 da subentrato. L’ultimo è una chicca: un pallonetto a scavalcare Bardi contro il Frosinone per il 3-0 finale. Questione di mentalità. O di locura.

Valentino Della Casa

Share
Published by
Valentino Della Casa

Recent Posts

La nazionale italiana sordi raccontata dal ct: “Siamo riusciti a creare un gruppo unito”

Mettersi a disposizione di un movimento intero: per Trocchia è una vera filosofia. Perché mentre…

9 mesi ago

Debutto e assist in Under 21: il Portogallo si gode Gustavo Sa

Debutto da sogno per il classe 2004 del Famalicao

12 mesi ago

Mole Cup, il torneo che coinvolge 8.000 studenti di Torino e che vuole diventare nazionale

Il calcio è uno sport che unisce e coinvolge davvero tutti e spesso vengono promosse…

12 mesi ago

Il difensore che si è preso la Liga Portugal, Jorge Fernandes: “Ora sogno la nazionale”

La nostra intervista a Jorge Fernandes, difensore del Vitoria SC

12 mesi ago

Hojberg sceglie l’Italia: chi sono i suoi nuovi agenti

Potrebbe esserci un destino futuro in Italia per Højbjerg? Il centrocampista del Tottenham è stato…

12 mesi ago