Quando parla dell’Italia ancora oggi Mohamed Salah ha quasi gli occhi lucidi. Si vede che ci tiene tanto. Il nostro Paese l’ha segnato nel profondo. Tra Fiorentina e Roma, la Serie A è stato il trampolino di lancio per la sua carriera: oggi con il Liverpool segna a raffica e, dopo aver vinto una Premier e una Champions, ha portato a casa anche il Golden Foot a maggio 2022, uno dei premi individuali più prestigiosi del mondo del calcio.
“Penso che venire in Serie A mi abbia aiutato tantissimo, perché quando ero al Chelsea dovevo cambiare tipo di calcio e cultura”. Non era una riserva Salah, e lo sapeva bene già allora. “Sentivo che avevo bisogno di cambiare il mio modo di giocare e così sono andato in Italia. Ho giocato bene, e quelle esperienze mi sono state molto d’aiuto per arrivare dove sono ora”.
Scherza e racconta in un italiano invidiabile, intervistato da Gianluca Di Marzio per Sky Sport alla premiazione dell’evento, a MonteCarlo. E ci tiene a mandare un messaggio ai suoi ex supporters, che ancora lo amano e ricordano con piacere. “Voglio salutare sia i tifosi della Roma che della Fiorentina. Ho passato momenti fantastici lì. Mi hanno sempre fatto sentire il loro amore. Grazie ai loro sentimenti sono cresciuto come calciatore e come persona, non posso far altro che ringraziarli”.
Con una speranza, un sogno. O più che altro una suggestione. “Forse ci rincontreremo e giocheremo ancora contro“. E chissà cosa succederà. Lui, che aveva firmato con la Fiorentina un contratto incomprensibile, perché scritto… in arabo. E che dopo sei mesi da favola in viola aveva regalato magie in due anni a Roma. Mohamed, per tutti Momo. Un ragazzo… d’oro.
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