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Theo Hernandez, il terzino dall’animo ribelle voluto da Maldini. Da Ibiza a San Siro

Genio, sregolatezza e… maturità. Theo Hernandez la vita l’ha vissuta. Fin da piccolo. La sua infanzia, e quella del fratello Lucas, è stata segnata dall’abbandono improvviso del padre. I due crescono con la madre. Ben presto il loro talento viene notato. A Madrid, sponda Colchoneros. Talento e determinazione. E carattere. Elemento che a Theo non è mai mancato. Portandosi dietro anche diverse polemiche tra feste, mancate convocazioni e litigi sull’asse Real-Atletico-Barcellona. L’acquisto da parte dei Blancos, l’anno di prestito alla Real Sociedad e, infine, lo scudetto con il Milan.

 


 

La vita di Theo Hernandez da quando veste la maglia rossonera è cambiata. Theo è cambiato. In personalità, prestazioni e maturità. Come giocatore e come uomo. Theo Hernandez è il ritratto di una matura e spensierata gioventù. Sì, a primo impatto sembra quasi un ossimoro. Se, però, si guarda bene alla storia di Theo si capisce come egli sia effettivamente quello. Un ragazzo che alla spensieratezza e al gioioso divertimento ha (r)aggiunto una buona dose di maturità. Lo dimostra in campo. Lo dimostra l’evoluzione che ha avuto in questi anni. Un ragazzo che sta assumendo sempre più la consapevolezza e di quella che è la sua forza e di quello che è il percorso per poter diventare come il suo idolo, Paolo Maldini. Sempre con un tocco di pazzia. Un animo ribelle. Ribelle come la sua cavalcata sull’erba di San Siro. Theo Hernandez, il frecciarossa(nero).

 


Ibiza e l’incontro tra terzini sinistri

Da una parte quello che probabilmente è stato il terzino più forte della storia. Dall’altra uno che il terzino più forte al mondo spera di diventarlo. È l’estate del 2019. Giugno, per la precisione. È una domenica mattina. Un bar di Ibiza il palcoscenico. In scena c’è l’incontro tra un giovane Theo Hernandez e Paolo Maldini. Il terzino francese rientra in un discorso più ampio tra il Real e il Milan. Un discorso che comprende diversi giocatori, in particolare Ceballos. Sembra essere infatti il centrocampista spagnolo il vero obiettivo rossonero. La storia, poi, racconterà altro.

 


Maldini in Theo vede tanto. Potenziale e margine di crescita. Un futuro fuoriclasse. E vuole convincerlo. Al Milan potrebbe trovare la sua realtà ideale. D’altronde, Theo a Madrid è chiuso. Lui come i vari Hakimi e Reguillon. Carvajal e Marcelo sono i padroni delle fasce da quelle parti. E Maldini lo convince. “Fu una conversazione molto speciale. Mi convinse a venire al Milan. Il tempo di un caffè. Per me è un mito”. Da Madrid a Milano, con la voglia di diventare grandi.

 


L’amore per il Milan e il traguardo delle 100 presenze

Da quel caffè a Ibiza ne è passato di tempo. E ne sono cambiate di cose. Il Milan ha intrapreso un percorso di crescita ben definito. Un percorso chiaro che l’ha (ri)portato ormai ai vertici del calcio italiano. E un ruolo determinante l’ha sicuramente giocato quel ragazzo francese. Quel terzino diventato famoso per il suo essere incontenibile nelle sue accelerazioni palla al piede. Forza combinata alla qualità. Un treno su cui i tifosi rossoneri si sono abituati a salire. Un treno diventato ormai internazionale. Con una destinazione in particolare: la Francia. Il terzino, infatti, dopo diversi anni è tornato a vestire la maglia dei transalpini. Ma non solo. Theo Hernandez ha superato le 100 presenze con la maglia del Milan:  A premiarlo l’uomo che l’ha convinto e l’ha portato in Italia. Quell’uomo che nella sua presentazione dichiarò sicuro: “Ha le potenzialità per diventare tra i terzini più forti al mondo”. Parola di Paolo Maldini. 

 

 

Nicolò Franceschin

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