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Roma, ecco Wijnaldum. Dai primi contatti alla fumata bianca: com’è andata la trattativa

L’entusiasmo e le ambizioni di Mou che incontrano le capacità e l’esperienza di un ds come Tiago Pinto: il risultato è un mercato da incorniciare. Ma già a inizio estate i segnali erano stati chiari. L’intenzione era quella di portare allo Special One una squadra pronta per competere contro tutti. Si è iniziato con gli arrivi di Matic e Svilar a parametro zero. Poi l’acquisto di Celik dal Lille e il colpaccio Dybala. Ma non è finita qui. Perché questi sono stati i giorni dell’affare Wijnaldum. Via libera ai sogni.

 

 


 

Roma-Wijnaldum, il riassunto della trattativa

 

Un’idea, quella di portare Wijnaldum a Roma, nata a fine luglio scorso. Sono passati pochi giorni dall’arrivo di Dybala. I tifosi sono ancora presi dall’entusiasmo, ma non c’è tempo per riposarsi. Tiago Pinto non conosce pause. Si torna subito sul mercato per cercare altre opportunità. Tra queste proprio Wijnaldum

 

La Roma inizia dunque a mostrare interesse nei confronti dell’olandese. Per i primi contatti esplorativi bisognerà aspettare qualche giorno. Nella pista che porta all’olandese, però, ci sono subito degli ostacoli tutt’altro che banali. Di natura economica, per essere precisi. Wijnaldum è infatti legato al Psg da un contratto biennale decisamente oneroso. Lo stipendio del classe 1990, infatti, è molto elevato. 

 

 


 

Ma le difficoltà non finiscono qui. Perché il Psg, inizialmente, è disposto a cederlo solo a titolo definitivo. E il club acquirente dovrà pagare per intero il suo ingaggio (7 milioni di euro più 3 milioni di i bonus facilmente raggiungibili ), senza poter dividere le spese con i francesi. Due ostacoli mica da poco. 

 

Difficoltà ma anche diversi segnali positivi. Che arrivano in particolare dallo stesso giocatore. Wijnaldum ha da subito dato l’ok al trasferimento in giallorosso. Il progetto, l’ambiente (e inevitabilmente Mourinho) stuzzicano il classe 1990. E pian piano arriva anche qualche segnale di “cedimento” del Psg. I parigini aprono alla possibilità del prestito che i giallorossi desideravano. Qui la situazione cambia. Il lavoro di Tiago Pinto ha dato i suoi frutti. La trattativa ad oltranza e portata avanti a fuoco lento ha dato ragione al ds portoghese. 

 

 


 

 

Questione formula (quasi) del tutto risolta. Manca il problema ingaggio. La suddivisione di quest’ultimo tra i due club, per intenderci. Il Psg continua a spingere per il pagamento dell’intero stipendio a carico della Roma. I giallorossi, dal canto loro, vorrebbero un aiuto dal club parigino. Anche in questo caso si va avanti a fuoco lento.

 

Contatti quotidiani e tentativi continui di piegare la resistenza del Psg. Le parti cercano un punto d’incontro, un compromesso che possa rendere felici tutti. I francesi aprono alla possibilità della suddivisione dello stipendio di Wijnaldum. Ma resta da capire come sarà ripartito. 

 

 

 

Tra la richiesta del Psg e la proposta della Roma balla qualche milione. Distanze che possono essere limate con il passare dei giorni. Questione di tempo e qualche chiacchierata in più. Le parti si vengono incontro: la data chiave è il 4 agosto. 

 

 


 

 

Affare fatto per un’operazione in prestito con diritto di riscatto fissato a 8 milioni di euro. Per quanto riguarda la suddivisione dell’ingaggio del centrocampista, invece, la Roma pagherà poco meno di 5 milioni netti ( il 50% del totale). Il resto sarà a carico del Psg. Un segnale importante è arrivato dello stesso giocatore: l’olandese, per agevolare la chiusura, ha rinunciato a 1 milione di euro lordo. 

 

 

Tutti felici e soddisfatti. Il Psg che si toglie dal groppone gran parte dello stipendio dell’olandese, Wijnaldum che in giallorosso potrà provare a tornare ai livelli mostrati a Liverpool e infine anche la Roma. Soprattutto la Roma. Perché Mou avrà un altro importantissimo rinforzo. Di spessore, con esperienza internazionale e di qualità. 

 

 

 


 

Adesso spazio ad ambizioni e suggestioni. La stagione deve ancora iniziare, ma sognare non costa nulla. E se in panchina c’è uno come Mourinho allora nuiente è impossibile.

Davide Masi

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Davide Masi

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