Rivalse e rivincite. Il calciomercato è anche questo. Ovvero la storia perfetta di un ragazzo napoletano che gioca nel Napoli e vorrebbe (potrebbe) farlo per tutta la carriera. Nonostante quei dubbi per la sua altezza, e ci arriviamo. Nonostante le difficoltà e le insidie del ruolo di re nella propria patria.
Ma nel calciomercato c’è anche tutto il resto. Ora Insigne ha scelto il Toronto per proseguire la sua carriera dopo essere tornato da protagonista e vincitore da Euro 2020 con la Nazionale, a 30 anni entra negli ultimi anni decisivi della sua carriera.
E l’Inter l’estate scorsa lo fece un pensierino per provare a convincere il Napoli e il suo capitano a separarsi prima del tempo. Rimanendo comunque nell’area dei “sondaggi” senza affondare un vero e proprio colpo.
I nerazzurri conoscevano bene la situazione e hanno provato ad informarsi. L’addio di Lukaku lasciò un vuoto troppo grande in attacco, riempito poi, anche, dall’arrivo di Dzeko. Così l’idea: “perchè non Insigne?”
Un primo contatto con l’entourage del giocatore per capire eventuali cifre e fattibilità dell’operazione c’è stato. La storia è incredibile perchè la stessa Inter bocciò Insigne ad un provino quando aveva 11 anni. “Non sei abbastanza alto” fu la risposta. Eppure Lorenzo alla scuola calcio “Olimpia Sant’Arpino” era considerato in modo ben diverso.
Nonostante sia classe ’91, giocava con le squadre fino a due categorie sopra alla sua, con i ’90 e gli ’89. Ad ogni partita stupiva il pubblico con le sue corse infinite e i dribbling devastanti. Forse non ancora con il “tiraggiro”, ma a quello ci arriverà. Proprio nel momento più importante.
Lo stesso Insigne raccontò quell’episodio qualche anno dopo e fu ripreso dai social della società azzurra: “Mi dissero che ero bravo, ma un po’ bassino…meglio così perchè poi arrivò il Napoli“.
Di tutta risposta, anche Piero Ausilio, direttore sportivo dell’Inter, ritornò su quella vicenda nel 2017: “Non mi ricordo di quel provino. Ma se Insigne si presentasse adesso lo prenderemmo…“.
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