Se firmi un contratto con condizioni “pazze”, non puoi che vivere un “pazzo” calciomercato. Un anno dopo la sua firma con la Sampdoria, Antonino La Gumina ci ricasca. Senza volerlo, certo: ma vivere 24 ore come se fossero un’eternità non è mai una cosa semplice.
Per capire il presente, bisogna ritornare a 365 giorni fa, o poco più. Il 30 gennaio 2020, l’attaccante è in uscita da Empoli. A fargli la corte c’è la Sampdoria. Ma non è un interessamento da poco: Ferrero è convinto, spinge per prenderlo subito. E lo fa come sempre: insiste con il club e con il giocatore, felice di fronte all’idea di tornare in Serie A.
Ci sono però problemi di bilancio: i blucerchiati non possono permettersi un acquisto a titolo definitivo, né inserire un eventuale riscatto entro la stagione, per evitare di incidere sul passivo societario. Si concorda allora un prestito con obbligo a 5.5 milioni fissato a partire da febbraio 2021, ma con una clausola particolare: l’acquisizione scatterà una volta che la Samp avrà ottenuto il primo punto a partire da quel mese.
“Che faccio, firmo?”. L’attaccante si consulta con l’agente, Claudio Vigorelli: l’occasione per mettersi in mostra c’è e si decide di procedere. Poi, succede quel che succede, e le dinamiche cambiano: Antonino ha qualche occasione in estate, ma con la stagione nuova gli spazi diminuiscono. E si arriva a questo gennaio. 5,5 milioni sono tanti secondo la Sampdoria, che con l’Empoli cerca più volte un accordo per uno sconto. Niente. Intanto, arriva anche Torregrossa (altro amore di Ferrero), e le panchine aumentano.
A fine mese, un anno dopo il passaggio alla Samp, La Gumina ha le valigie pronte. Fabiani chiama Vigorelli, serve un attaccante pronto per la Salernitana, che non ha però i soldi per chiudere. Il club è di Lotito, si prova a trovare un incrocio: la Lazio avrebbe acquistato il giocatore, che sarebbe stato prestato ai campani. Un’idea che piace molto a Tare, pensando di poter mettere le mani su un attaccante di prospettiva.
Ma dalla segreteria si fa presente un problema: l’indice di liquidità. Parametri troppo alti anche per i biancocelesti, che avrebbero dovuto prima cedere qualcuno. Tare, Fabiani e anche Vigorelli si mettono al lavoro, ma la quadra non si trova. L’1 febbraio, al mattino, sembra esserci qualche possibilità: Antonino è pronto a partire ma al pomeriggio arriva la chiamata che toglie ogni speranza. Un anno dopo, è tutto cambiato: niente corsa per firmare, ma una telefonata per rimanere e giocarsi il posto.
Per la cronaca: il 7 febbraio scorso, la squadra di Ranieri ha pareggiato 1-1 con il Benevento. In gol Caprari, la cui partenza lo scorso gennaio ha contribuito a far arrivare La Gumina; in gol Keita, che ad Antonino un po’ il posto l’ha sottratto. Un punto e riscatto avvenuto, come da contratto. Chissà quale altra “pazza” giornata vivrà nel prossimo calciomercato.
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