Una trattativa nel pieno centro di Milano. Da una parte la dirigenza del Milan – Paolo Maldini e Richi Massara – dall’altra direttore sportivo del Tottenham, Fabio Paratici. E’ il ventuno luglio: sole, caffè e calciomercato.
L’argomento? I giocatori in uscita dagli Spurs. Su tutti, uno attira l’attenzione del Milan. Si tratta di Japhet Tanganga, difensore centrale classe ’99, designato come possibile partente dopo una vita al Tottenham. I rossoneri, a caccia di un centrale dopo la partenza di Alessio Romagnoli, ci provano in prestito con diritto di riscatto.
La trattativa dura a lungo, ma alla fine l’accordo non arriva. Tanganga resta al Tottenham e il Milan vira su Malick Thiaw dello Schalke. Ma il tentativo per il giocatore inglese è stato concreto.
Gli altri nomi messi sul tavolo di mercato da Paratici sono tre. Sergio Reguilon, Tanguy Ndombele e Pepe Matar Sarr. Rispettivamente, un terzino sinistro e due centrocampisti centrali.
I rossoneri decidono di prendersi del tempo per valutare – e intanto chiudono l’arrivo a Milano di Charles De Ketelaere. Dei tre giocatori proposti dal Tottenham, quello che piace di più – per condizioni e fattibilità dell’operazione, è Sarr. Classe 2002, ha passo, tecnica e prospettiva. I rossoneri sondano il terreno ma non approfondiscono: alla fine, in mezzo al campo, la scelta ricadrà su Vranckx.
Tanganga e Sarr hanno ritrovato il Milan, da avversari, in Champions. Il rossoneri, in estate, ci avevano provato sul serio: storia di un’operazione non andata in porto, un piatto forte al Grand Hotel Calciomercato.
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