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Scintille da derby. Ibra contro Lukaku: gol anche per il calciomercato

L’immagine è sempre quella: IbrahimovicLukaku. Uno di fronte all’altro: faccia a faccia. Il derby di oggi è la sfida tra due squadre che si giocano lo Scudetto, tra due mondi che si contrappongono, tra due campioni che, in un modo o nell’altro, si sono caricati sulle spalle i loro gruppi per trascinarli in alto.

 


Alla base del litigio tra Zlatan e Romelu ci sono vecchie incomprensioni, ruggini che hanno a che fare anche con il calciomercato e alcune scelte che hanno portato lontano Lukaku da Raiola, l’agente-amico di Ibrahimovic.

I messaggi di Conte

Volano le parole in campo, quasi come i messaggi fuori. A proposito: furono proprio dei Whatsapp decisivi a portare l’attaccante belga da Conte. La sapete la storia? A fine maggio 2019, Lukaku aveva preso una posizione: voleva andarsene dal Manchester United. La squadra che ha vissuto con Ibra, peraltro. Il giocatore manda messaggi chiari agli inglesi, che lo vorrebbero alla Juve. E invece no.

 


Conte ha pressato (e urlato…) fino allo sfinimento, l’intenzione era chiara: o Lukaku o faccio un casino. Romelu alla fine è partito senza salutare (il rapporto era logoro da tempo), destinazione Milano, dalla sua amata nerazzurra, dove segna a raffica diventando uno dei giocatori più importanti della Serie A.


Ibra +500

Ci vorrà però molto per raggiungere gli oltre 500 gol nei club di Ibra. Galliani ci ha raccontato le tappe del suo primo arrivo al Milan, spiegando come e perché la trattativa era decollata e come e perché, a un certo punto, Zlatan e Adriano aveva litigato. Tanto da non parlarsi per un anno intero. Se non ci fosse quella riappacificazione, chissà se BobanMaldiniMassara sarebbero riusciti a convincere Ibra a tornare.

 


Questa tratattiva è stata incredibile: Zlatan dice in modo chiaro ai dirigenti rossoneri che avrebbe rinunciato a ogni centesimo, se si fosse reso conto di non essere al top. Ma allo stesso tempo li informa che non c’è bisogno di anticipare il suo arrivo, che tanto ci avrebbe impiegato poco tempo a trovare la forma. Lo conosciamo, Ibra: “Vado a caccia, scusatemi“, ha detto a un certo punto della trattativa, mettendo giù il telefono.

 


Stili diversi, cattiveria diversa, gioco diverso. Stessa importanza. Che il derby passi da loro, è fuori da ogni dubbio. Che il calciomercato li veda protagonisti, pure. Lo spettacolo continua, ed è bellissimo.

Redazione

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