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Niccolò
Severini

Thuram, Frattesi e quelli sfumati: i derby Milan-Inter di mercato
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Come se non ne fossero bastati cinque nella scorsa stagione, Milan e Inter hanno giocato almeno altri tre derby nel mese di luglio. Stavolta non in campo, ma in sede di calciomercato. Dopo Frattesi e Thuram, entrambi andati all'Inter, le due big di Milano si sono contese Balogun, Morata e Taremi, sfumato per i rossoneri a poche ore dal gong. Ma quali sono stati gli altri derby di mercato fra le due squadre di Milano?

2021: Olivier Giroud

Per ammissione del giocatore stesso, Olivier Giroud fu cercato anche dall'Inter nell'estate del 2021 quando lasciò il Chelsea. Ma il francese "girò" - per usare un termine caro ai rossoneri proprio contro i cugini nerazzurri - il suo destino scegliendo il Milan.

2020: Sandro Tonali

In ordine temporale l’ultimo è proprio Sandro Tonali, da poco trasferitosi al Newcastle. Nell’estate 2020, il presidente Cellino aveva sul suo tavolo a Brescia la proposta dell’Inter per arrivare al centrocampista, ma non era convinto fino in fondo. Nemmeno Marotta dall’altra parte che non sferrò l’assalto decisivo e si inserì il Milan che soffiò il giocatore ai cugini, facendo leva anche sul suo amore per i colori rossoneri. Il Brescia incassò 19 milioni e mezzo dalla sua cessione (5 per il prestito e 14,5 per il riscatto), in attesa di riceverne altri quest’estate per una clasuola sulla vendita.

2019: Stefano Sensi

Altri due italiani, altri due centrocampisti. Destini uniti prima dal derby di mercato, poi dal campo in Nazionale e al Monza: Stefano Sensi e Matteo Pessina. Il centrocampista marchigiano era destinato a lasciare il Sassuolo nel 2019 ed entrambe le società si interessarono a lui, con i rossoneri che sembravano in vantaggio anche per la lunga corte che gli stavano facendo da aprile.

Poi l’arrivo di Antonio Conte all’Inter cambiò tutto, con l’ex ct che premette per avere la sua mezz’ala. Sensi arrivò in nerazzurro dopo giorni incandescenti in cui il suo agente, Giuseppe Riso, fece la spola di incontri prima a Casa Milan e poi nella sede dell’Inter. Il giorno che cambia le sorti di Sensi è un venerdì, quando Riso era già in viaggio verso Forte dei Marmi dove avrebbe trascorso il weekend. Una telefonata di Piero Ausilio fu decisiva e Sensi approdò in nerazzurro. 

2015: Matteo Pessina

Suo compagno al Monza, ma ex rossonero (senza mai però giocarci) è Matteo Pessina. Nell’estate 2015 il centrocampista veniva da un’ottima stagione in Serie C con il Monza ma, anche a causa del fallimento della società lombarda, era destinato a muoversi. Su di lui gli occhi di Milan e Inter, con quest’ultima in vantaggio.

Ma la rimonta dei rossoneri fu rapida: Galliani considerava Pessina un giocatore di prospettiva e in tempi record riuscì a chiudere la trattativa. Un colpo di teatro, solito dell’ex ad rossonero, ma duplice: il rilancio decisivo nella notte e una spesa di 30mila euro al Monza. Mossa non banale visto che il giocatore si sarebbe liberato a zero. Un atto d’amore per la sua squadra del cuore, forse il preludio all’ingresso in società qualche anno più tardi. 

2015: Geoffry Kondogbia

Probabilmente Pessina fu la vendetta di Galliani per un altro giocatore conteso: Geoffry Kondogbia. Situazione di partenza ribaltata e finale pure. Perché sul centrocampista francese in uscita dal Monaco il Milan sembrava aver fatto tutto e mancava solo la firma. Firma che non arriverà mai perché l’inserimento dell’Inter fu prepotente con Ausilio e Fassone - che due anni più tardi fece il mercato delle “cose formali” per il Milan - cambiò tutto. Offerte economiche più alte sia al Monaco che al giocatore e Kondogbia diventò il nuovo numero 7 nerazzurro. 

2014: Giacomo Bonaventura

Un’estate prima altro derby, questa volta quasi sul gong del calciomercato. La posizione in campo è sempre la stessa: centrocampo. Il giocatore in questione è Giacomo Bonaventura. L’atalantino era già in macchina direzione Milano per andare a firmare con l’Inter mentre Adriano Galliani stava chiudendo lo scambio Zaccardo-Biabiany con il Parma, che saltò perché il francese non superò le visite mediche con il Milan. Allora Galliani sfoderò la sua celebre mossa del condor all’ultimo istante del mercato: alzò il telefono e convinse Bonaventura sì ad andare a Milano, ma gli fece cambiare sede. Infatti arrivò in quella rossonera per firmare il contratto.  

 

2007: David Suazo

Tornando più indietro nel tempo, si può rileggere una delle classiche storie di calciomercato che sembrano fantacalcio. David Suazo, per un attimo, è stato sia del Milan che dell’Inter. L’attaccante premeva per i nerazzurri, nel 2007, ma la società non voleva pagare a Cellino i 14 milioni di euro di clausola.

Cosa che Galliani avrebbe fatto più che volentieri e aveva già trovato l’accordo con il presidente del Cagliari, tanto da esporsi pubblicamente e quasi “annunciando” il giocatore. Alla fine prevalse la volontà di Suazo - che definì quelle le 10 ore peggiori della sua carriera - e andò all’Inter per poco meno di 14 milioni più la comproprietà di Robert Acquafresca. 

2006: Zlatan Ibrahimovic

L’anno prima forse il nome più grande degli ultimi tempi. Terremoto di Calciopoli e fuggi fuggi dalla Juventus. Uno dei pezzi più ambiti, se non il più ambito, è Zlatan Ibrahimovic. I rossoneri infatti devono aspettare di passare il preliminare di Champions per avere la liquidità necessaria e affondare il colpo. I cugini lo sanno, vanno in anticipo e la sera stessa di Milan-Stella Rossa, con gol vittoria di Pippo Inzaghi, piazzano la zampata decisiva: Branca e Oriali vanno a Torino e definiscono tutto prima con Ibra e poi con la Juve per 28,8 milioni di euro, raccogliendo le firme, mentre Ausilio resta a Milano a colloquio con Patrick Bastianelli, agente di Obafemi Martins, per provare a sbloccare la cessione del nigeriano al Newcastle, un passaggio che avrebbe di fatto in gran parte (16 milioni) finanziato l’affare Zlatan. Il piano funziona alla perfezione e la soddisfazione interista è doppia perché il Milan vince il preliminare, mette un piede e mezzo in Champions, ma non potrà più rilanciare per lo svedese, ormai già dell’Inter. Tra retroscena da film, con attori protagonisti Raiola e Galliani, Ibra andrà all’Inter, posticipando solo di quattro anni l’arrivo in rossonero.

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